ottobre 2010 ~ Siamo proprio sicuri?

London life

La via parellela a dove vivo...È così british, è così lontana e vicina allo stesso tempo.

Madrid

Come non si può innamorarsi di un città come Madrid? Estás en mi corazón, siempre!

Napoli

Forse uno dei posti dove ho mangiato meglio!

Zaragoza

Il mondo è bello perché possa fare foto stupide ovunque

Budapest

Assaggiate il Kurtőskalács!

mercoledì 27 ottobre 2010

Siamo proprio sicuri?



Eccomi qui, un italiano depresso e represso. Da notare che ho fatto anche la rima. Mi chiedo, ma sarò veramente italiano? Inizio ad avere dei forti dubbi. Sono alto, pallido come la morte e ho gli occhi chiari; non è proprio quel che si dice lo stereotipo di un italiano Doc, ma fin qui nessun niente di strano, se non fosse per le mie repulsioni.
Odio il caffè, non c'è niente da fare, odio quella brodaglia marroncina e amara che quasi tutti prendono di prima, seconda e tarda mattina, dopo pranzo, a merenda, prima di andare a dormire e post-coito. 
Sono ateo, non sopporto le chiese, detesto il Papa e i papalini, vorrei che piazzassero una bomba al gas nervino nel vaticano e abolire ogni forma di rituale religioso. Inoltre sono anche in procinto di sbazzettarmi.
Detesto le superstizioni, con tutto me stesso, aborro ogni forma di credenza popolare e scruto con curiosità e superiorità le vecchiette che si buttano il sale alle spalle.
Penso che le fiction italiani siano delle deiezioni su pellicola e sono del parere che Lucio Battisti sia stato un mentecatto sfiatato e senza il minimo talento.
Ma fin qui, c'è ancora qualche barlume di speranza per confermare la mia italianità. Un barlume mai acceso direi: il calcio. Quella cosa che tiene unita l'italia, altro che Cavour e Vittorio Emanuele II, il pallone tiene insieme i cocci di questo paese...peccato che mi disgusti. Mi provoca nausea e ulcere varie.
Non ho mai capito perché il calcio unisca magicamente l'Italia. Il popolo italiano diventa magicamente patriottici durante i mondiali, tutti fratelli. Quando, fino ad un minuto prima, il nord definiva terroni quelli del sud-italia, il meridione dava dei polentoni ai milanesi e il centro sfotteva entrambi.
Infine una cosa che unisce tutti quanti, la lingua italiana. La lingua italiana, sì, quella che viene storpiata giornalmente dall'italiano medio, quella poveraccia che viene uccisa di anno in anno da scrittori come Moccia.
Io mi sforzo di non storpiarla, e ciò mi rende meno italiano secondo i canoni.
Siamo proprio sicuri? Sono io che vengo da Marte o sono gli altri che sono strani? 

lunedì 25 ottobre 2010

Donne e uomini al bagno.

È un incubo, un vero è proprio inferno. Vai al bagno, sei convinto di aver lasciato tutto lindo e pinto e TRAAA, arriva l'urlo d'odio, il grido di terrore da parte delle portatrici di doppio cromosoma X. E tu stai lì, pensando a cosa avrai mai fatto, se per caso ti sei dimenticato di rimettere il dentifricio nel porta spazzolini, o se la tavoletta sia disgraziatamente ancora alzata. Niente di tutto ciò, solo dei semplici capelli. La mia reazione è sempre la stessa: tachicardia e rischio d'infarto. Arrivo in bagno, che tra l'altro brilla, e mi indicano due miseri capelli sul bordo lavandino, che neanche una lince avrebbe mai notato.
-Hai lasciato sporco il bagno- E tu stai lì, con gli occhi sgranati alla ricerca dello sporco, a volte anche con la lente d'ingrandimento. Dopo un po' di scena, finalmente ti indicano dove è lo sporco, lì, su un angolino di lavandino, mezzo centimetro di capello.
Ma dico, ma hai proprio il bisogno di gridare come un'ossessa per un capello? Hai il bisogno intrinseco di litigare? Dimmelo, facciamo prima.
C'è da dire però, che noi maschi siamo un disastro in bagno. Io mi reputo una persona civile, per non fare torti a nessuno, chiudo definitivamente il water, in modo da lasciare anche quell'alone di mistero: -chi mai è stato qui? Un uomo, una donna, un bambino? chi chi?-
Trovo davvero incivile, infatti, lasciare sia la tavoletta abbassata che alzata. Le donne blaterano sempre su come deve essere abbassata perché è più comoda, i maschi sparlano su come deve essere invece alzata per lo stesso medesimo, identico, inutile motivo. La comodità. Ma la comodità di cosa? Sono quanti, 2 secondi di sforzo per abbassare o alzare una tavoletta?
Io ho trovato la soluzione: chiudo definitivamente, così nessuno si lamenta. E poi, il water aperto, è brutto da vedere.
Una cosa che invece fa avvelenare noi maschi, sono i tempi di attesa. Donne che stanno ore e ore nel bagno  a truccarsi, ritruccarsi, pettinarsi e robe varie. Fin qui, che cosa c'è di male? C'è di male che quando noi andiamo al bagno, abbiamo il limite massimo di 10 minuti, dopo di che scattano le lamentele. Perché? Io non capisco, è un mistero, avrò il diritto di starci quanto mi pare no?
Un'altra cosa avvincente, sono le docce. Io non riesco, credo sia un qualcosa nel mio DNA, a farmi una doccia senza inondare il bagno; non lo faccio di proposito, sia chiaro! Da qui si vede che c'è un qualcosa di fondo che non va: gli uomini inizieranno a lamentarsi per il troppo calore all'interno del bagno -grazie al cazzo, mi sono fatto una doccia calda, è normale no?- le donne per il pantano.
Io mi chiedo, perché? Perché non contiamo fino a 10 e proviamo a rilassarci? Invece di inveire contro chi è stato al bagno, troviamo un compromesso. Entrambi ci adoperiamo per chiudere il water, in modo di non fare un torto a nessuno. Io, e chi come me, ci adoperiamo ad asciugare il pantano post-doccia e voi, cercate di stare il meno possibile in bagno. Infine, il dentifricio sforziamoci di premerlo dal basso e i capelli togliamoli prima di uscire. Vi sembra una cosa troppo difficile?

domenica 24 ottobre 2010

A'more terno

Di adolescenti che credono nell'amore eterno il mondo ne è pieno, stracolmo. Un po' come gli umani testicoliformi.  Capita spesso di trovare dei sobri murales con dichiarazioni d'amore. Strappa lacrime? No, rigurgita bile.
-Cicci e Frufri, per sempre-
-Puzzolina ti amerò per sempre- O il peggiore di tutti, quello che istiga all'omicidio di massa: -Anto e Prisci forever-
Ma forever di cosa, che non sai neanche cosa significa e neanche in che lingua è. E sono sempre l'italiano e l'inglese a rimetterci, mai il francese o il tedesco, o addirittura l'armeno. Si trovano molto frequentemente, infatti, delle storipiature allucinanti, che neanche una bomba di LSD potrebbe provocare:
-Ti ammero per semppre sei la more dela mia vita tamo-
RRRRRRR...
         ...non so mai se piangere per il livello scadente dei miei coetanei o ridere. La maggior parte delle volte, propendo per la seconda opzione, anche perché dovrei piangere due laghi di Bracciano solo per gli errori che si trovano nei luoghi pubblici. Non pretendo un livello alto, che neanche io lontanamente sfioro, ma un livello medio. Capisco che sei giovane, pensi con i genitali e ragioni con gli ormoni, ma  surprise, anche io sono giovane, eppure riesco a capire come accentare una parola e riesco perfino a capire che l'amore eterno non esiste. E poi, a 17 anni, come puoi credere all'amore sempiterno? È una cosa inconcebile sotto ogni punto di vista. Ognuno ha le sue convinzioni...però, quando a credere che esista l'amore eterno, sia un adolescente che è oro olimpico di rotolamento da un letto all'altro, c'è qualcosina che non torna. Perché è così, non sono quelli un po' sfigati come il sottoscritto, a credere nell'infinitezza dell'amore, no, sono quelli che copulano minimo 21 volte a settimana, con altrettanti patners. Viva la coerenza.
Costa così tanto essere sinceri? -Adesso ti amo, forse tra una settimana mi farai schifo.-
Oppure un po' di coerenza, che non guasta mai: invece di scrivere per sempre, o forever, usate l'ingegno: Io e Te finché dura.

sabato 23 ottobre 2010

Amici Deficienti

Vi è mai capitato di avere amici deficienti? Di quelli che hanno il terrore a dirti le cose, che inventano scuse su scuse, per una loro ipotetica convinzione, che noi possiamo uscirne feriti... quando magari a te neanche interessa quello che vogliono dirti. Insomma, quelli che piuttosto che dirti le cose come stanno si caverebbero un occhio. Guarda, magari ci trovi una chiave dentro, come in Saw; sai che chiave è? Quella della tua scatola cranica. Sì, quella, proprio lei, quella che fa accedere al tuo cervello. Usala e buttalo, che tanto non ti serve visto come lo utilizzi.
Situazione tipo. Siete voi due, magari state a casa a catsegiuar e tu inizi a disegnare. Una roba oscena se non sei capace. E quando chiedi un'opinione sincera al tuo amico, scatta la reazione. -No, ma è bellissimo, dovresti continuare, sei proprio portato. Che cos'è uno scimpanzè albino?-  Quando in realtà era Jodie Foster ne Il silenzio degli innocenti. Ma brutta testa di fattezze falliche, che ti costa dire con un po' di tatto: -Mi dispiace dirlo, ma non sei molto portato-
Ahhhhh, quanto godrei in una risposta sincera una volta tanto. Un orgasmo improvviso di sincerità.
O ancor peggio, quando si arrampicano sugli specchi.
Seconda situazione. Gara di poesie del liceo, la classe è obligata a partecipare. La tua poesia è piena di errori, rime assurde (Cavolfiore/cuore) e magari tratta della tematica della morte. Arriva l'amico deficiente, legge la poesia ignorando che sia la tua e fa: -Che merda questa roba, ma chi 'ha scritta?- E tu, con fare molto delicato alzi la manina. Ed è qui, che si capisce la deficienza del suddetto amico. Ci sono 3 tipi di risposte, ma solo una è quella giusta.

La risposta A: -E, sarà anche scritta con in piedi, ma è molto profonda. Vuoi farlo di mestiere?-

La risposta B: -Oh, ma è bellissima, l'ho confusa con quella accanto, non parlavo della tua ovviamente. Sei bravissimo-

La risposta C: -L'hai scritta tu? Bella schifezza-

Nei primi due casi, si può assistere al cosiddetto Amico dementis et ipocritum, nel terzo caso, se siete fortunati ovviamente, si assite all'amico sincero, quello che le cose te le dice in faccia, e sia chiaro, lo fa per voi! Un amico sincero è un dono, tenetevelo stretto, che non vi ricapiterà spesso.
Ma le categorie di amici deficienti non finiscono qua, no, troppo facile; ci sono quelli che si autoconvincono che a noi piacciano.
-AntonLuca, i-io sono inna-mo-morata di Giuseppaldo, mi spiace dirtelo così, so che tu mi vieni dietro, ma la realtà è questa. Perdonami ti prego.-
E magari tu stai tutto tranquillo a sorseggiare una bibita pensando a Romualda, o Romualdo, a seconda dei gusti, e questi cercano di consolarti:
-Magari, in un'altra vita, io e te....forse...chissà...probabilmente, nessuno può saperlo...- Con quelle frasi da film di serie zeta, inconcluse e piene di pause.
Ma magari cosa? Non mi sei mai piaciuta, sei forse la Mediolanum che tutto gira intorno a te? Per rimanere nel gergo bancario, sicura di aver messo il sale nella zucca?
Ed infine, gli amici che pretendono che tu gli dica una stronzata. Ecco, io non li sopporto, li strangolerei a morte, finirei in galera contento.
-Oh, mio Dio, sono ingrassato, sto mettendo su una panza. Sembro un cocomero vero?- Te lo domandano facendo quella faccia da trote bastonate, cercando conforto e contraddizione. In questi casi cerco sempre di essere fiscale come una tassa: -Sì, hai preso 5 chili e si notano tutti. Anche lì guarda, ti sta venendo una pappagorgia...-
E loro ti guardano male e negano. Neghi? Cosa ti neghi, che stai lievitando come un ciambellone in forno. Prima mi dici che sei grasso, poi vuoi che io ti dica che sei magro. Ma fatti curare, te e le tue tecniche subdole di autocommiserazione.



venerdì 22 ottobre 2010

La seconda C: La chiesa

-La chiesa potrebbe fare molto di più per attirare la gente.-
Sì, potrebbe implodere. Sai quanti curiosi verrebbero a vedere lo spettacolo? Io mi piazzerei in prima fila.
Oppure adottiamo un altro metodo, gas nervino. Ci sono migliaia di opere d'arte sparse nelle chiese, non possiamo distruggerle. Meglio preservare l'arte, una delle poche cose belle che ci rimane.
Probabilmente il  mio odio per la chiesa è infondato, mi baso su dei fatti storici irrilevanti: caccia alle streghe, torture, indulgenze, papi sovrani, pedofilia, violenza, guerre inutili, tesori vaticani e cosucce simili. Però, ovviamente non faccio testo, sono un ateo in una famiglia di cerebrolesi, è normale che il mio odio si sia perfino amplificato nel tempo.
Tutto è iniziato quando avevo circa 13 anni; non volevo fare la cresima, così, non volevo farmi toccare da un vescovo, non volevo tantomeno vestirmi come un pinguino e  parte di quella cerchia di eliter. Cavaliere di Cristo, così al catechismo descrivevano il cresimato.
Anni prima avrei detto che non avrei fatto la cresima per paura di essere bruciato dalla cenere...ehhhh, non ero proprio quel che si dice un bambino diffidente, per niente guarda, ero estremamente diffidente! Un asociale, sospettoso perfino degli insetti un po' troppo grandi: -e se fossero delle cimici di spie di un paese che non so pronunciare? -. Un caso disperato, direbbero molti esorcisti.
Dodici o tredici anni. Ero lì, ancora me lo ricordo, in cucina, seduto su una sedia a piangere: -Mamma, non la voglia fare la cresima-. Chissà cosa diamine mi diceva la testa all'epoca, non volevo fare la cresima, forse il mio lato incoscio era già a conoscenza del mio ateismo radicato, ma la parte coscente non ne sapeva nulla. Dopo qualche decina di minuti di pianto, mia madre accettò le miei idee e non mi cresimai.

-CHE COSA CAZZO NE CAPISCI  TU? CRESIMATI!-

Queste furono le dolci parole di una mia zia, che cara che fu! Mi venne subito da pensare, la mia famiglia non è mai andata in chiesa eppure, battesimo, cresima e matrimonio vanno obbligatoriamente celebrati! Ero solo un bambino, non potevo capire i complicati schemi della mente umana:

Chiesa = Noia mortale che conduce alla salvezza dell'anima    


Battesimo = Addio al limbo dei bambini, prenotazione biglietto Terra-Paradiso    


Comunione = Possibilità di umiliare il proprio figlio con un vestito da pinguino; conferma della prenotazione biglietto Terra-Paradiso


Cresima = Spendere migliaia di euro (all'epoca milioni di lire) per ammettere tuo figlio in paradiso definitivamente quindi, Saldo del debito con l'Onnipotente per l'acquisto di un biglietto di sola andata in Paradiso.

E fu così che non presi una lira, nessun regalo, solo commenti sprezzanti da parenti di cui ancora ignoro l'identità. E sapete una cosa, sono orgoglioso, orgoglioso di non aver preso parte a quella setta di malati di mente, sono orgoglioso di non aver preso un centesimo, sono orgoglioso di essere andato contro tutti!
Eppure, la mia conversione, risale a poco fa, al 2008 per essere precisi. Anno delle rivelazioni. C'è chi ha la chiamata da un presunto Dio, io ho avuto la conferma alle mie domande: Dio non esiste, la chiesa è un nome grazioso per una setta di criminali organizzati e la madonna non era vergine. Ripensandoci,  non ho mai creduto alla presunta verginità della Madonna; per colpa di mia sorella, santa ragazza. Mi spiega da quando ho 8 anni l'anatomia femminile in tutti i suoi dettagli, anche quelli raccapriccianti per noi maschi come la discesa del ciclo, l'uso corretto degli assorbenti e il muco in gravidanza. Adoro questa donna, senza peli sulla lingua, diretta, che non si vergogna della propria sessualità...anche se, avrebbe dovuto andarci cauta: spiegare ad un bambino tutte queste cose non è proprio il massimo.
E dopo tutto ciò, come puoi credere alla verginità della Madonna? A meno che non è stata inseminata artificialmente, è impossibile che sia rimasta vergine! E poi, è una qualità avere un lembo di pelle inutile ancora integro all'interno della vagina? Mistero della fede.

La prima C: Il calcio

No, ma parliamone: per un maschio guardare il calcio è fondamentale come l’acqua. Io ho sempre odiato il calcio, per questo sono stato sempre, e dico sempre etichettato! La più classica era: -ma sei gay?-
Ma porco bovino, ma ti rendi conto di cosa stai guardando?
Cosa c’è di fantastico in un gioco dove dei tizi scosciati rincorrono una palla sudando come maiali, sfidando altrettanti uomini sudati? Cioè, se fossi stato gay a quest’ora avrei come voi montagne di album di figurine nel mio scatolone dei ricordi.
Qui c’è qualcosa che non va,  uomini sudati che rincorrono altri uomini sudati. Non sarà per questo che non trovo interessante tale sport? Non sarà che preferisco guardami la scosciatura femminile, magari in minigonna, piuttosto di un tizio sudato in pantaloncini che rincorre una palla?
Ma parliamo dei giochi che da piccolo evitavo come la peste, il fantacalcio...cosa c’è di interessante? Papponi di calciatori; ma solo a me sembra che ci sia qualcosa che non va? Mi ricordo ancora le noiose conversazioni dei miei compagni delle medie: -e se facessimo una squadra formata da tizio, più caio più quello novo brasiliano?-
Un qualcosa di assurdo...
Un’altra cosa che ho notato negli altri possessori di cromosoma Y è la passione infondata per i mondiali. Ho amici che non seguono il calcio, mai, eppure, appena sentono la parola “mondiale” si fomentano come un gatto in calore, diventando degli esperti di sport, quando fino a due minuti prima lo snobbavano; dove è finita la coerenza? Se TU persona sana di mente odi una cosa, non sarà mettendomela in mondovisione a farti cambiare idea, ma cazzo, vai tutto il giorno dicendo di odiare il calcio e poi ti prendi una birra, ti metti sul divano e ti guardi la partita? Ma dico, sei matto? E no, non propinatemi la teoria del “il patriottismo prima di tutto”, perché potrei elencarvi una lista che non finisce più delle cose che vi rendono patriottici come un armenindoiraqeno in procinto di farsi esplodere davanti al Colosseo.
Volete essere patriottici? Iniziate a non inquinare, che vi costa buttare una cartaccia nel cestino?
Un’altra cosa che non mi va giù, sono gli stipendi dei calciatori. Tu brutto australopiteco vagamente evoluto per saper usare la ceretta alle gambe - sì perché i calciatori possono depilarsi e passare comunque per eterosessuali – non sai neanche coniugare due, dico due maledetti verbi e prendi milioni di euro per calciare una stramaledettissima palla? Ma io te la ficco in gola la palla! Impara a parlare prima di presentarti in televisione e confondere il condizionale con il congiuntivo! Ah no, molti di loro non conoscono neanche la differenza tra l’uno e l’altro. Verbi, questi sconosciuti.
Penso però di avere una deficienza io, forse il mio cromosoma Y è stato privato di una stanghetta, quella in alto a sinistra, con la parola "CALCIO" marchiata a fuoco. C'è a chi non scendono i testicoli, be', a me, a me non è scesa la passione per il calcio.