2010 ~ Siamo proprio sicuri?

London life

La via parellela a dove vivo...È così british, è così lontana e vicina allo stesso tempo.

Madrid

Come non si può innamorarsi di un città come Madrid? Estás en mi corazón, siempre!

Napoli

Forse uno dei posti dove ho mangiato meglio!

Zaragoza

Il mondo è bello perché possa fare foto stupide ovunque

Budapest

Assaggiate il Kurtőskalács!

sabato 25 dicembre 2010

Un fantastico Natale

Sono giorni che non ho una minima idea decente, eppure il mio cervello bacato ha sempre una stronzata per ogni occasione. Niente, il vuoto totale. Credo di avere un blocco, ma non quello dello scrittore, magari, e neanche quello del blogger, io mi limito a scrivere fesserie su fesserie...definiamo il mio, il blocco del cazzaro.
Sarà il Natale, sarà quest'aria di ipocrisia che mi irrita la pelle, saranno quei maledetti led appesi ai balconi dei più, saranno questi dannati gremlins, che si ostinano a tornare natale dopo natale, anno dopo anno, come Una poltrona per due, che tra l'altro non ho mai visto.
Mi manca la magia del natale, l'idea di dover scartare montagne, o per meglio dire, colline molto basse di regali, il fascino del presepe e dell'albero, l'infatuzione per le decorazioni. È sparito tutto. Sono cresciuto e ho sbattuto il grugno contro la realtà. Il natale è una festa a scopo di lucro, i regali sono un impegno, soprattutto se ti ritrovi a dover fare regali a mezzo mondo, quando magari la tua lista era due parenti e 3-4 amici stretti. Guardo le luci, gli alberi, i presepi...e l'unica cosa che mi balena in mente è lo spreco di denaro e di energia.
Poi si lamentano se c'è la crisi; è vero, non sarà evitare di accendere due led a scongiurare il collasso economico, ma di sicuro, risparmiare cinque euro sulla bolletta della luce non fa schifo a nessuno.
Ah, per non parlare della neve. Io amavo la neve, tantissimo. Adesso non la posso vedere, perché capisco cosa rappresenta: CAOS. La neve in città è questo, caos! Mezzi fermi, voli annullati, macchine bloccate e rodimenti interiori, simili ad emorroidi, per il sottoscritto.
Un altro tasto dolente sono i dolciumi di natale. Panettoni, pandoni, torroni, panpetati, canditi, frutte secche improponibili e colesterolo vario. E il cibo salato dove lo mettiamo? Zamponi, lenticchi, polente, pesci, frutti di mare...
Ma basta, basta con questi inutili sprechi, basta! Che bisogno c'è di comprare tutta questa roba? Un'atmosfera non si crea spendendo miliardi, no, un'atmosfera si crea con la compagnia giusta, invece di fare i cenoni con i parenti più nefastie nauseabondi, prendete quattro, e dico quattro, parenti SIMPATICI, non stretti, simpatici, amiconi, di compagnia e festeggiate con una lasagna! Fosse per me prenderei solo mia nonna, che oltre a fare una pasta al forno da Dio, è di compagnia, fa caciara, vive!

sabato 18 dicembre 2010

Gli Angeli e i Demoni, del Codice da Vinci del Neurone Perduto di Dan Brown.

Il titolo dice già tutto. Personalmente, mr. Brown, mi ha tenuto col fiato sospeso solo per qualche capitolo, ma riusciva a compensare la poca suspense con cenni storici e chicche abbastanza interessanti. Inoltre, era abbastanza coerente la storia, Dio non esiste, le opere d'arte hanno misteri celati, il papa è uno stronzo e la chiesa è una setta. E il tutto per ben 2 libri e mezzo, arrivando perfino a dire che Gesù fornicava come un coniglio (beato lui, aggiungerei). Ma, a metà del terzo libro, gli è venuto lo sghiribizzo, la chiamata del signore, o ha deciso di aprire una delle tante lettere minatorie, che ogni ordine religioso su questa terra gli ha mandato.
Non riesco a capire, non mi entra in testa. Robert, prima ci riempi la testa con: -Dio non esiste, io non ho amici immaginari, io credo solo nei fatti, io mi masturbo con furore perché so che nessuno mi giudica, sono un accanito fan dell'onanismo- e poi, dopo tre libri, di cui uno scritto con le zampe posteriori di una vacca storpia, ti converti! Tu cosa?! La sai una cosa Dan? V'a morì ammazzato! Te, il tuo editore e quell'encefalitico di Robert Langdon.
Inoltre, caro Mr. Brown, passi la sopravvivenza di Robert nel primo libro, dove precipita dall'elicottero e si salva cadendo nel Tevere; passi la seconda volta, dove quasi arrostisce; passi la terza, dove quasi affoga; passi perfino la quarta, dove si trova faccia a faccia con l'assassino. E questo è solo il primo libro. Sorvoliamo che sopravvive miracolosamente anche nel Codice da Vinci, ma possibile che nel terzo non l'ammazzino mai? Ne Il Simbolo Perduto ti sei addirittura andato a cercare il fluido respirabile usato dai sub, per non far affogare il tuo caro amico d'inchiostro! SEI SCEMO?!
Il capito più bello è proprio quello della morte di Robert e tu, scribacchino dei miei stivali, trovi una scappatoia per non ucciderlo. Cosa ti ha detto il cervello in quel momento? Che sei una fatina sbrilluccicante come Robert Pattinson? Hai presente quella cosuccia chiamata fantasia? Quella cosa, che molto probabilmente, è fuggita dal tuo cervello anni or sono.
Parliamo del tuo modo di strutturare i libri.

- Passo 01: Avvertite Robert Langdon, immediatamente
- Passo 02: Cadavere
- Passo 03: Arriva la figa di turno con un QI si minimo 400 punti, che ovviamente non sa tenere testa al magnifico Robert
- Passo 04: Storia dell'assassino, il quale è sempre 2 metri per 2, un armadio a 4 ante. Nel primo è di colore, nel secondo è un albino e nel terzo, è un bianco pieno di anabolizzanti
- Passo 05: Intrighi internazionali, misteri antichi e scoperte varie
- Passo 06: Robert si salva miracolasamente da una morte certa
- Passo 07: Il buono sembra essere il cattivo
- Passo 08: Si scopre che il buono è veramente buono
- Passo 09: Il cattivo ha sempre un passato orribile
- Passo 10: Il cattivo muore
- Passo 11: Il mondo è salvo
- Passo 12: Robert fa sesso con la co-protagonista

Danny, fossi il te, non lo scriverei il quarto libro della saga, non per niente, ma faresti la figura dello scribacchino. E soprattutto, di cosa vorresti parlare adesso? Dei mormoni? I massoni li hai usati, gli Illuminati anche, il Priorato di Sion idem, per non parlare della Chiesa Cattolica, dell'Opus Dei e dei padri fondatori dell'America. Hai parlato di Rinascimento, di età Barocca, di Egizi, di Neoclassici e così via, manca poca roba, vuoi forse scrivere che nei quadri di Picasso c'è la ricetta segreta per fare la paella cubista?

mercoledì 15 dicembre 2010

Invertiamo i sessi!

No, non dico dare una ramazza ai maschilisti e una cravatta alle casalinghe di 80 anni, uno perché il maschilista proverebbe a volarci, due perché la nonnetta stirerebbe la cravatta.
Voglio andare fuori schema, fuori da ogni logica e crearne una assurda.
Proviamo ad immaginare come sarebbero andate le cose se Grimilde fosse stato GrimildO. Ve lo immaginate un uomo che dice allo specchio: -Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più bello del reame?- Ma manco Narciso.
Io mi immagino una scena diversa.

-Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più dotato del reame?-



-Signore, voi siete certamente molto dotato, ma Bianco è cinque centimetri più dotato!-


E la storia cambierebbe drasticamente. Già il nome Bianconeve non sarebbe adatto, ci vuole qualcosa di altrettanto bianco sì, ma che rimanga in tema... Per ovvi motivi, chiameremo il protagonista semplicemente Bianco.
Il cacciatore, invece di portare il cuore, dovrebbe portare il pene del protagonista, al malvagio GrimildO, ma non potendo prendere quello del cervo, per problemi di dimensioni, ovvierebbe su quello di cavallo.
Ve lo immaginate Bianco che canta con i fringuelli mentre prepara una torta ai nanetti? Stravolgiamo, Bianco canta, ma in growl, i fenomeni da baraccone non sono nanetti, bensì nanette vogliose ed il principe azzurro diventa una principessa azzurra.
Passiamo alla fisionomia del protagonista. Biancaneve era parecchio gnocca, di carnagione chiara e i capelli color ebano. Il nostro eroe, diventa quindi gnocco, di carnagione chiara e i capelli color ebano abbastanza lunghi.
Orsù narriamo. Bianco scappò dal cacciatore, e si ritrovò in un'oscura foresta. Dopo mille peripezie, qualche canto disperato, giunse alla dimora delle nanette minatrici. Biancaneve decise di pulire casa e dormire. Bianco, decise invece di affittarsi un pornazzo! Una volta finito, decise di salire al piano di sopra, dove trovò sette lettini. Biancaneve cosa fece? Ci si adagio delicatamente. Bianco, che era molto più pratico, prese i materassi e li buttò per terra, formando un letto a misure umane. Strappò le tende dalle finestre, e ci si fece le lenzuola.
Ritornarono le nane!
Biancaneve era terrorizzata, come i nanetti, mentre Bianco, oltre ad essere divertito, propose una cosa a otto alle nanette, che accettarono volentieri. 

Passarono i giorni, e Bianco 'nzozzò casa peggio di una tribù di nibelunghi mezzosangue affamati. Invece di pulire con i cerbiatti, gli uccellini e gli opossum, decise di addestrarli. Al cervo insegnò a riportare la palla, agli uccelli a defecare in testa al malvagio GrimildO, agli opossum di spolverare con la loro coda e ai formichieri tutt'altra cosa.
GrimildO però scoprì l'arcano del cacciatore, decise quindi di travestirsi da vecchietto impotente, avvelenando una mela.
GrimildO giunse a casa dei nanetti.



-La vuoi una mela bel giovane?- 


-No, grazie, detesto le mele!-


E fu per questo che Grimildo dovette ripassare il giorno seguente con una cesta di frutta assortita.


-Oh, ancora il baldo giovine, lo vuoi un frutto?-


-Eh, ma non so se hai il frutto che voglio-


-Ma certo mio caro, qui c'è di tutto-


-Hai anche i Licis?-


Ed fu per questo, che Grimildo dovette ripassare ancora una volta il giorno successivo.
Terzo giorno. 


-T'ho portato una cesta di corbezzoli, o licis, chiamali come ti pare, ti bastano?-


-No, oggi ho voglia di avocado-


Grimildo accecato dalla rabbia, ficcò un licis avvelenato in gola a Bianco, facendolo cadere in un coma profondo. 
Soddisfatto, tornò a casa.


-Specchio, specchio dei miei stivali, chi è il più dotato del reame?-


-Bianco!-


-Ah Speeeeee, Bianco sta 'ncoma-


-Allora tu, mio signore-


Nel frattempo, le nanette tornarono a casa con la loro datrice di lavoro, la principessa azzurra. Trovato Bianco mezzo morto, in coma e con un licis tra trachea e esofago, decisero di metterlo in una bara di cristallo. Inutili furono i suggerimenti della principessa: -Ma qui dietro c'è l'ospedale, portiamolo all'ospedale!-
Quindi la principessa, di nascosto, decise di andare a trovare Bianco, aprì la teca di cristallo e ammaliata dal fascino del ragazzo, ci pomiciò con furore. Niente, il principe era ancora in coma. La ragazza baciò quindi il collo di Bianco. Ancora niente. Provò sullo sterno. Niente. Bacio dopo bacio, parte del corpo dopo parte del corpo, arrivò ai piedi del ragazzo. 


-Niente, niente, niente- 


Azzurra si rese finalmente conto che un bacio non poteva risvegliare una persona dal coma. Frustrata, e con la salivazione a zero, si incollò Bianco in spalla per portarlo all'ospedale. Secondo le cronache del villaggio, la principessa stremata fece cadere il ragazzo a terra. Per il trambusto della caduta, la trachea si liberò risvegliando Bianco immediatamente; la cartella medica dell'ospedale invece, spiegò dettagliatamente come ci vollero quattro operazioni per togliere il maledetto licis, e svariate settimane per eliminare il veleno con la dialisi.
Sta di fatto che vissero tutti felici e contenti, la principessa sposò Bianco, la nanette furono insignite del titolo di concubine reali e Grimildo, rosicando come un matto, decise di traslocare baracca e specchio in Giappone, dove almeno avrebbe avuto la sicurezza di essere il più dotato.

Fin.

sabato 11 dicembre 2010

Diciamo No!

Di quest'uomo, ti interessa sapere se assomiglia di più a sua madre, a suo padre, o non ti importa?
E di lui? Ti intessa sapere se di scarpe porta il 42, il 43, o non ti importa?
E di loro, ti interessa sapere se sono eterosessuali, omosessuali, o non ti importa?

Nella vita certe differenze non possono contare. Rifiuta l'omofobia. Non essere tu quello diverso.


Ma guarda, il mio medico più essere anche un lumaca sessuale, può masturbarsi guardando due mufloni che si accoppiano con un cavalla, ma se dovesse portare il 42 di scarpa, non deve neanche azzardarsi a toccarmi. Non sia mai, io rifiuto l'omofobia, ma accetto la numerodiscarpafobia, l'unica forma di razzismo giusta.
Parliamone. Adesso vi siete resi conto dell'esistenza degli omosessuali? Prima non esistevano, non facevano mica parte della società, erano degli intoccabili indiani forse? Ma questi poracci, avranno il diritto di amare chi vogliono? Avranno il diritto di trombare come meglio credono? A noi, che cosa interessa se mister maschio gamma si mette insieme a mister maschio delta? Viene forse a fornicare nelle vostre case pure e caste? ...

La cosa misteriosa però, sono le messe in onda, prima la messa di rete quattro, con i preti che riporterebbero in vita Torquemada, solo per torturare i sodomiti e le lesbiche, e poi mandi in onda la pubblicità contro l'omofobia. Tu omino/donnina che fai i palinsesti, sei di una furbizia inaudita, lo sai?
Potete fare di meglio, prima mandate un sermone del papa, dove specifica che i profilattici sono il male e che vanno usati solo dai prostituti maschi, poi aggiungiamo un po' di odio verso i gay, con qualche illazione non punita ovviamente: -i gay zono il male di mondo, gli omozezzuali marcirannuo in inférno tetesko- e solo allora potete mandare in onda la pubblicità contro l'omofobia! 
Non so perché, pur mandando campagne contro l'omofobia, ci sono tizi che non accettano i fatti. Ma dico, vengono a inculare te, che ti danno tanto fastidio 'sti poracci?
Il meglio di tutti però, è la misoginia, che devo dire in Italia è ben radicata, pur negandolo di giorno in giorno. Basti pensare a questo:

-Uomo che fa tanto sesso = Mandrillo, Playboy, Forza della natura, Bello di papà
-Donna che fa tanto sesso = Puttana, figlia degenerata



Perché? Non avranno diritto anche le donne alla loro dose soddisfacente di orgasmi senza essere etichettate? Non sarà ora di aggiornare il dizionario? Aggiungiamo la parolina MORTODIFIGA, tutto attaccato ovviamente, che diventerà il corrispettivo di puttana. Mo basta! L'essere umano in eguale misura, a prescindere dal genere sessuale, a bisogno di fare sesso, fa bene, libera le endorfine e rilassa. Perché è diventata una cosa sporca nel corso dei secoli? Adesso assegnerò un piccolo compito per casa: Pronunciare ad alta voce, senza vergogna io mi masturbo/ho una vita sessuale, e non mi vergogno a dirlo.
Infine, concludo dicendo che voglio una donna a capo dell'Italia, possibilmente una donna con le ovaie quadrate, che si è fatta strada con il cervello e non con la vagina. Ma penso che non la vedrò mai, pur di non far salire una donna intelligente al potere, vi tagliereste il vostro testicolo migliore. 

mercoledì 8 dicembre 2010

Cara Cenerentola... (Lungometraggio Disney)

Il dubbio mi assale: per quale arcano motivo infingardo, Cenerentola non ha mai avvelenato le pietanze delle sorellastre e della matrigna? Spiegatemelo. Io dopo il primo mese di schiavitù le avrei come minimo accecate con un uno stuzzicadenti arroventato. Cara la mia protagonista, dopo tutte quelle angherie, in casa tua tra l'altro, invece di intonare "I sogni son desiseri", impugna un forcone e fai una strage delle non-innocenti, tanto nessuno nel regno sentirà la mancanza di quelle becere, il re ti insignirà addirittura del titolo "Gran cavaliera del reame: Colei che sconfisse le befane".
Un altro mistero avvincente, è il materiale delle scarpette. Che razza di materiale resiste al peso di una persona, più il vestito, che pesa come minimo il triplo di Cenerentola, per poi rompersi così, facendo mezzo metro di caduta, insufficiente perfino di sfondare un bicchiere? Cristallo tarocco?
O 'sta balorda c'aveva 'na controfigura anoressica pe'e scene della scarpetta, oppure 'na vorta sotto ar vestito, 'sta stronza ballava scarza.
Ancora meglio, le scarpette erano di alluminio trasparente, altro che Kirk e Spock, la Fata Turchina conosceva il segreto del super metallo trasparente secoli prima. Poi per un problema tecnico (la Fata Turchina deve aver litigato con il regista e portato via le scarpette per ripicca, difatti non appare più nel film) le calzature avveniristiche vennero sostituite con delle scarpe di infimo vetro, da qui la rottura delle suddette.
Ma il mistero più grande, è la grandezza del piede di Cinderella. Prendiamo come esempio la Lucianina Littizzetto (Messaggio subliminale: Prendi me, scegli me, lascia Davide, io sono carne fresca) che porta il 33 1/2, secondo me la scarpetta le va stretta, strettissima, come un 39 va stretto ad un 45. Che misura porti Cenerè? Il 28 e un decimo scarso?
Ultimo, ma non per importanza, il principino tutto d'un pezzo, che pare avere un bastone nello sfintere per come cammina; si innamora di Cenerentola solo perché è gnocca? Ma non ti vergogni, superficiale che non sei altro? Mo, senza toglierle niente, ma che ha di interessante? Piagnucola tutto il santo giorno, quando non lo fa canta come la Callas in preda ad una colica, ed è convinta di parlare con i topi, però è una splendida ragazza. 

Sicuro che sia la scelta giusta?!

giovedì 2 dicembre 2010

Morto un papa se ne fa un altro, morto uno stronzo se ne fa un santo!

-Benvenuti all'edizione speciale di Studio Aperto. Questa mattina, è morto Osama Bin Laden, un uomo e un sogno, riappacificare i rapporti tra America e Medio Oriente. È stata proposta la candidatura al premio Nobel per la pace postumo per Laden, i cui proventi andranno all'associazione "amichevoli kamikaze di Allah". Ricordiamo tra l'altro le passioni di questo grande uomo: amava gli aeroplani, una passione profonda, internazionale. Amava girare video amatoriali per poi diffonderli nella rete, un hobby che l'ha reso famoso in tutto il mondo. Ci mancherai Bin!-

-Poverino, è morto oggi Jack lo squartatore, era un così bravo ragazzo, non aveva vizi, non ha mai fatto male a nessuno ed era un ottimo poeta. Domani le esequie, dove parteciperanno anche le sue amiche prostitute, che cercava di redimere a colpi di mannaia.-


-Oggi verrà celebrato il funerale di Ylona Staller, una donna piena di valori, una donna pudica e casta, famosa per aver fatto film contro le bistecche di cavallo. Un amante degli animali e dell'ippica.-

-Studio aperto fa le condoglianze a Olindo Romano, un uomo di famiglia, un uomo puro di cuore, così buono, così gentile, incarcerato ingiustamente. Studio aperto si scusa con la moglie, Rosa Bazzi, rimasta vedova-

...Non c'è niente da fare ♪ ...

È così, appena muore una persona più o meno famosa, come per magia diventa una santa, gli spuntano alette e alettoni e spiccia il volo con San Pietro e Sant'Anna. Di recente è morto Leslie Nielsen, strano che non abbiano ancora fatto una statua di marmo di Carrara al centro di Holliwood con le sue fattezze.
Sta di fatto, che ora che è morto, è diventato uno dei migliori attori comici del mondo. E se muore Miley Cyrus? Diventa l'icona Pop del secolo?
Senza togliere nulla a Nielsen, ma non era un attore degno di nota, ha fatto quanti, novanta film con la stessa, identica, maledetta espressione da finto tonto? Quindi diciamo le cose come stanno, è morto un attore mediocre, pace all'anima sua.
Passiamo all'ormai fin troppo discussa morte di Michael Jackson. Sarò sintetico al massimo: doveva proprio decedere, per farti rendere conto che cantava? Dovevo necessariamente morire per farti entrare nella testolina santa che non era un pedofilo?
Fine argomento MJ.
Passiamo a Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Io dico, avete sempre, e dico sempre, cambiato canale non appena iniziava la sigla di Casa Vianello, avete evitato come la peste gli special su rete 4 su questi due, e poi, mi venite a dire che li amavate. Eh suuuuuu!
Ma ancora peggio, i notiziari che facevano della morte di Vianello un business: -Eh, morto Vianello, da oggi fino al 2012, tutti i suoi film, telefilm e video amatoriali, in esclusiva su Tele Mondaini. Sandra, ti vogliamo bene-
Io ho due richieste, nel caso di una mia morte prematura ed eclatante (non so un omicidio), non voglio un funerale, ma soprattutto, voglio essere ricordato per quello che sono, un rompicojoni con la R maiuscola, niente mistificazioni di nessun genere. Rompiballe se proprio dobbiamo rendere il tutto più soft.

venerdì 26 novembre 2010

Harry Potter e la sessualità perduta

Una delle mie saghe preferite, non c'è che dire. Se non fosse per il fatto che la Rowling ha fatto delle STR, delle esse-ti-erre, delle es-ti-ar...
Delle stronzate.
Iniziamo dal target dei libri. Il primo libro, Enrico Vasari e la pietra filosofale, trama leggera e scorrevole, presentazione dei personaggi, Harry scopre di essere un mago, scopre famoso per essere sopravvissuto al malefico mago che non può essere nominato, che probabilmente verrà ucciso dal suddetto mago, che potrebbe resuscitare da un momento all'altro e ucciderlo. Il target va dai bambini di 7 anni in su. Infatti il libro è pieno di filastrocche, indovinelli, animali fatati, folletti e montagne russe in banca. Passiamo al secondo libro, Enrico Vasari e la camera dei segreti. Gli argomenti già si fanno più interessanti, Harry è in pericolo costante di morte, viene ingannato da un elfo domestico che cerca solo di salvargli la vita, scopre un diario senziente, la sua migliore amica viene pietrificata, uccide un serpente mitologico gigante, scopre che colui che non deve essere nominato, Voldemort, non era altro che Tom Riddle, un secchione affascinante amato da tutti i professori e nonché il propietario del diario senziente. Il target quindi, sale di 2-3 anni, rendendo il libro adatto ai bambini dai 10 anni in su.
Eccoci giunti al terzo libro, Enrico Vasari e il prigioniero di Azkaban. Come volevasi dimostrare, anche qui il taget sale di una, due tacche. Harry scopre che esiste una prigione dei magi, dove è imprigionato colui che ha venduto i suoi genitori a Voldemort, Sirius Black, Sirio Nero, ovvero colui che ha ucciso anche l'amico grassoccio del padre, un certo Peter Minus, Pietro Minuto, assassinato insieme ad una decina di Babbani, la gente normale. Tale prigione è protetta da esserini immantellati senza occhi che ti succhiano l'anima, i dissennatori, i quali hanno una predilizione per Harry e vogliono succhiare la sua anima ad ogni costo. Manco fosse Bill Clinton e i dissennatori Monica Lewinski. Metà libro si incentra sulle notizie della fuga del prigioniero, che giungono ad Hogwarts quotidianamente. Harry scopre che Sirio Nero non è altro che il suo padrino e inizia a giurare vendetta, ma nel frattempo arrivano strani regali, come la favolosa scopa ultra moderna con la quale vincerà il torneo di quiddich, lo sport  dei maghi. Negli ultimi capitoli però, si scopre tutto, Sirius Black non ha tradito i suoi genitori ed è stato in galera per niente ed è stato lui ad inviare i regali ad Harry. Peter Minus non è morto, ma è in realtà il topo del suo migliore amico, il roscio, che si nasconte in casa sua da quasi 13 anni; Harry scopre che il suo professore preferito è in realtà un lupo mannaro, migliore amico del padre che ha aiutato Sirius ad entrare a scuola, perché ha capito la sua innocenza tramite una mappa magica creata anni addietro, la quale ha rivelato il nome di Peter Minus che dovrebbe essere morto, ma in realtà è vivo!!! Ovviamente dovete leggere quest'ultimo pezzo tutto d'un fiato, senza riprendere mai respiro, c'è molto più pathos così.
Il libro però non è ancora finito, si scopre che Hermione Contadini, l'amica di Harry, possiede una specie di macchina del tempo portatile e Enrico e l'amica viaggiano nel tempo per poter salvare un uccello mitologico per portarlo a Sirius prima che venga ucciso dai dissennatori!
ARGH! Io credevo che questo fosse il libro più intricato della serie, ma mi sbagliavo.
Enrico Vasari e il calice di fuoco. Oh, finalmente si inizia a ragionare, primi peli pubici per Enrico, ecco che iniziano a girare gli ormoni; spuntano le prime cotte ed Hermione si da fare con un bulgaro tutto muscoli e poco cervello.
Ma di sesso neanche a parlarne. Avessi mai letto la parola masturbazione in tutti e sette i libri. Non è cattiveria, ma un adolescente, maschio o femmina che sia, ha in mente una sola cosa, il sesso. Ma ti pare che tra un incantesimo e l'altro, Harry non c'ha mai il tempo di tirarsi una sega?
Tornando a noi, tralasciando le polluzioni notturne che affliggono Harry per ovvi motivi, il nostro maghetto è stato imbogliato! Gioia e gaudio, ad Hogwarts c'è il torneo Tre maghi, famosissimo torneo all'ultimo sangue per tre maghi elitti da un mistico calice colmo di fiamme. Il calice di fuoco insomma! E cosa succede di strano? PUFF, dopo il terzo nome, esce anche quello di Enrico. Eh sì, perché non era abbastanza sfigato, non gli bastava aver perso i genitori, essere perseguitato da un mago senza naso, essere preso di mira perché parla con i serpenti e mal visto perfino dal migliore amico. No, non era abbastanza. Il nosto eroe si ritrova quindi a dover affrontare Draghi, sirene furibonde, labirinti magici e un mago pazzo.
Sintetizzando al massimo, uno dei partecipanti viene ucciso da Pietro Minuto, il vero cattivone del terzo libro, dopo di che, Lord Senza Naso (Voldemort) resuscita. E ovviamente, Harry sopravvive allo scontro.
Il libro finisce che nessuno crede a Harry, ovviamente, chi crederebbe ad un adolescente? Ovviamente il ragazzo morto (Cedric Diggory), inutile ai fini della trama, è morto così, di sua spontanea volontà.
Niente sesso comunque.
Passiamo oltre, volume quinto, Harry Potter e l'ordine della fenice. 800 pagine magnifiche secondo me, se non fosse per il fatto che oltre a qualche pomiciata non si veda altro. Io dico, hai rischiato di morire, non una, non due, non tre, bensì quattro volte di seguito, fatti questa sana fornicata, così muori con il cuore in pace. Invece no, che cosa fa il nostro Potterino, a malavoglia crea un gruppo per addestrare gli altri studenti alla difesa contro le arti oscure, si fa sottomettere da una donna-rospo infiocchettata di rosa ed inizia ad avere delle visioni mistiche su Voldy. Nel frattempo i partigiani (l'ordine della fenice) si organizzano per sventare gli attacchi di Voldy, sì sempre lui. Vi rovino la trama, muore il suo padrino, per colpa sua tra l'altro. Tutto il libro gira intorno ad una profezia, che ascoltata da Voldemort 15 anni prima, avrebbe permesso a quest'ultimo di uccidere i genitori di Harry, autocondannandosi, perché facendo così, non solo sì è quasi ammazzato, ha anche creato un nemico. Alla fine il mondo riconoscerà la rinascita di Voldy, chiedendo scusa a Harry in tutte le lingue del mondo, compreso il serpentese.
Passiamo al sesto, sarò rapido, molto rapido, Harry fa comunella con Dumbledore (Silente per i nabbi) cercando di scoprire il passato di Voldy viaggeranno per i ricordi della gente che l'ha conosciuto. Si scopre così, con somme difficoltà nel libro, con somma facilità detto da me, che Voldemort ha diviso la sua anima in sette parti bla bla bla, non ci interessa, Harry, ti sei messo con la sorella del tuo migliore amico, che tra l'altro è allupata nera da 6 libri, che non aspetta altro che saltarti addosso da sei lunghi anni, vuoi darti da fare invece di salvare il mondo? Tanto finirà, Voldy o non Voldy, Giacobbo ha sentenziato, nel 2012 saremo tutti morti, fattene una ragione.
Il libro finisce con la morte di Dumbledore per mano di Snape (Piton per i nabbi, Renato Zero per gli italiani), ovvero il professore che non si lava i capelli da decenni.
Funerale di Silente, lacrime varie, fine libro.
Settimo libro, Harry distrugge i frammenti dell'anima di Voldemort, muore un sacco di gente compreso Voldemort stesso e finalmente Harry fornica.
Come, dove, quando non si sa; a noi non è dato saperlo. Jay, Jhoanne, J, giei, ma ti costava tanto fare un capitoletto in più? Capitolo XX "Harry scopa". Non dico un racconto erotico, non sia mai, già la chiesa ha rotto le cosiddette perché è un libro "satanico", secondo loro, ma almeno un accenno, tanto per far capire che anche ad Hogwars ci sono gli ormoni in circolo! Invece di trovare i modi più bizzarri per mutilare i protagonisti, potevi soffermarti di più sull'aspetto adolescenziale? Harry che sente delle strane pulsioni per esempio, Harry che esce dal bagno con una foto di una strega/modella, Harry che viene scoperto a giocare con i righelli, Harry che fa degli incantesimi a sé stesso...Ma ti pare che un adolescente frustatrato, che un'infanzia come la sua, con un'adolescenza travagliata come quella, non cerchi conforto nell'autoerotismo o gli incantesimi di "Enlarge your Penis, i trucchi dei maghi mandrilli"? Jhoanne, hai tutta la mia stima, mi hai fatto conoscere il mondo della lettura, mi hai dato una fissa per i tuoi libri che forse non mi toglierò mai, ho comprato perfino l'edizione inglese dell'ultimo libro, quindi mi devi un favore, un ottavo libro: Harry e la sessualità perduta, dove metti quello che non hai scritto nei precedenti libri, niente di speciale eh, ricordati solo quando eri un adolescente e scrivi. Se non ci riesci, chiedi a cosa pensano tua figlia e il suo ragazzo se ce l'ha, sennò accontentati di un amico, vedrai che cambiarai il modo di vedere il tuo maghetto preferito.

giovedì 25 novembre 2010

Balconing

A me queste cose mi fanno ridere; non ci posso fare niente, mi viene naturale.
-Morto ragazzo ad Ibiza, si è buttato dal balcone del settimo piano. Voleva buttarsi in piscina da lì.-
COSA? Potresti ripetermelo, credo di non aver capito bene, si è buttato dal settimo piano sperando di entrare in piscina? Perché non è direttamente salito sul tetto, se proprio devi provare l'ebrezza fallo bene. Secondo me, tu idiota che ti vuoi buttare dal balcone, devi farlo con stile: prova a salire sul tetto e così, tanto per aumentare il pathos scenico, piazzi una scala in corrispondenza del lato più prossimo alla piscina, ci sali sopra e poi ti butti di testa! E nel caso volessi aggiungere un altro tocco di classe, piazzi una telecamera al pian terreno, in modo da filmare la tua morte agonizzante.
Settimo piano, un cretino si è buttato dal settimo piano. Facciamo due semplici conti, sette, SETTE piani! Se calcoliamo che tra un piano e l'altro ci sono in media 3 metri, arriviamo alla bellezza di VENTUNO FORNICATI METRI! Ma tipo sei demente? Vuoi fare una ragazzata? Buttati dal primo piano, male che va, ti rompi una gamba al posto del collo. Invece no,  settimo piano, magari in punta di piedi sul corrimano del balcone; e magari anche sudato, che si scivola meglio. Volendo ti do una mano, prendo l'olio johnson e ti lubrifico il corrimano, così caschi meglio!
Io lo ammetto, anche a me piacerebbe provare l'ebrezza di tuffarmi dall'alto, ma non lo faccio! Sapete perché? Dite perché ho paura? No, perché non riesco neanche tuffarmi dal trampolino, che do una panciata pazzesca e sto dieci minuti in agonia mistica. Quindi, se faccio i conti moltiplico il dolore provocato dall'impatto con l'acqua da 10 cm di altezza, per 210; e cosa esce fuori? SE MI TUFFO DA VENTUNO METRI, MI SVENTRO!!!
Questa "moda", chiamiamola così, di buttarsi dal balcone, ha perfino un nome:  Balconing. Io sono propenso a fare un petizione.... per cambiare il nome da Balconing a SVENTRING!

Oddio, questa è una notizia di Agosto addirittura, meglio tardi che mai.

mercoledì 24 novembre 2010

Zodiaco

Su facebook spopolano le nuove mode, condividere aforismi, immagini, video, battute con il resto del mondo. Adesso va di moda abbinare segno zodiacale ad un qualcosa: vestiti,  oggetti, fumetti, città, profilattici aromatizzati e pantaloni alla zuava in 12 colori.
Spendiamo  due minuti sui segni zodiacali. Lo volete capire che sono tutte baggianate? Credete davvero che entrando in sagittario, Saturno mi rovinerà la giornata? Riflettiamo. Degli immensi corpi gassosi in fiamme decreterebbero la nostra giornata, se uno di questi corpi si spostasse in un'immaginario piano durante il suo percoso. Ha perfettamente senso. Quindi se io vado a Milano, portei rendere infausta la giornata di un batterio!
Cinquemila anni fa. Sono cinquemila anni, che l'uomo ha inventato questi benedetti segni zodiacali. Ti dice niente? Strano dovrebbe dirti: -Gli uomini di cinquemila anni fa, credevano nelle capre dal pelo a 24 carati, non sono affidabili!-
E diamine, non puoi credere a questa roba. Come ai tarocchi. La mia sventura è essere cresciuto in una famiglia che crede in queste cose; adesso, non voglio fare il guastafeste, ma come può una sequenza casuale di carte predire il tuo futuro? Ahimè, il mondo è pieno di boccaloni, non c'è niente fa fare, però, se mettete in galera Wanda Marchi, perché Paolo Fox e gli altri astrologi sono ancora in circolazione? Il concetto alla fine è lo stesso, predire il futuro tramite cazzate e imbrogliare la gente. O volete farci credere che la Marchi è stata arrestata per il suo cattivo gusto per  il taglio di capelli? Insomma, se una Wanna Marchi truffa centinaia di persone, Sbam, si va in gattabuia, se invece, un astrologo con i suoi calcolini infondati, pubblica su migliaia di riviste le sue rivelazioni sul futuro ricevendo anche un assegno mensile profumato, niente, intasca i soldi e se ne va a casa contento. Ma non è uguale alla fine? Sempre di truffa si parla, solo che da una parte è illegale, dall'altra è legalissimo.
Vi predico io il futuro. Stare forse rosicando per quanto avete letto? Pensate che l'astrologia sia una scienza? Ecco, siete dei coglioni boccaloni.

martedì 23 novembre 2010

A'more terno cciù (2)

Nuova moda. Nei social network, spopola questa nuova frase ad effetto: -♥ Le regalò 12 rose... 11 vere, ed 1 finta. E le disse: ti amerò fin quando non moriranno tutte le rose. ♥-
Che cosa romantica, che cosa dolce, mi sta quasi venendo il diabete. MA COSA? Romantico de che? Grazie ar cazzo che quella finta nun more, è de plastica d'annata, made 'nchina con furore! E suuu!
Adesso, non voglio distruggere i sogni d'amore della gente, non sia mai, ma questa frase è di uno squallore abominevole. Analizziamo la cosa da un punto di vista logico e oggettivo; sono 11 rose e un pezzo di plastica dalle fattezze rosi-formi. Undici rose sono vere, una no. Undici rose moriranno, una no. Continuamo. Undici rose sono destinate a morire, una no...e perché? Forse perché non è una rosa? Non sarà perché non conteniene linfa vitale?
Ciò significa, che una volta appassite le rose vere, rimarranno solo le cose finte, le menzogne, la falsità, per l'appunto la rosa di plastica.
Romanticismo zero secondo me, e lo dico io che a romanticismo sto a meno 273 della scala celsius. Non sarebbe più fantasioso regalare 10 rose e un cactus, che almeno quello non appassisce mai? Non è bello da vedere, è vero, c'ha le spine, è vero, ma vuoi mettere che con un po' di fantasia si trova una frasetta ad effetto per quella piantina grassa semi-immortale?
Non è più pratico? Va be' che in quanto a secsaggine e romanticherie faccia schifo, ma mi pare più fantasiosa come cosa. O ancora meglio, 10 rose e un pino, un sempreverde. -Amore, questo pino non appassirà mai, come i nostri sentimenti- Che già è una mezza stronzata, ma possiamo sorvolare.
Devi proprio regalarle la plastica, demente che non sei altro? Ingegnati, sii fantasioso, sii anticonvenzionale. Se fossi donna lascerei subito un tipo che mi regala rose finte.
Vuoi proprio regalarle una rosa finta? Che sia di legno, di swarotzki, di deiezione felina, ma non di plastica! Non c'è niente di più triste della plastica.


Miii, erano 10 giorni che non postavo niente...E cosa posto? Una roba iniziata quattro giorni fa.

sabato 13 novembre 2010

No, non mi piace

Mi succede sempre, appena provo a ad avere una mia opinione, piovono giù ettolitri di commenti, roba che potrei scrivere un libro con gli insulti ricevuti.
Per esempio a me non piace Tim Burton, non ci posso fare niente, trovo che sia mitizzato, eccessivamente idolatrato, manco fosse chissà chi, un visionario. È un uomo di scarso talento, non c'è dubbio, il 98% delle sue produzioni è altrettanto mediocre, se non banale. Adesso, io non metto in dubbio che possano piacere i suoi film, ma aprire gli occhi non fa mai male; la trama è banale, le inquadrature orribili... e non parliamo dell'ambientazione, manco un cimitero mette così tristezza.
Ed è così, dicendo una cosa oggettiva, che non è Dio sceso in terra, ma bensì un tizio troppo divinizzato, ricevo un fiume in piena di commenti: -ma come, non ti piace? È un genio-
Ma genio de sta ceppa! Posso avere un'opinione? Posso esprimerla? No? Allora aggiungo anche che sei una capra, che non sa distinguere una cosa fatta bene da una fatta male; e sai anche che aggiungo? Che sei doppiamente capra, perché avere due o tre idee decenti in tutta una carriera, non rende una persona un genio.
Se poi dobbiamo scendere nel personale, mi sta antipatico a pelle, mi sembra perfino una persona viscida, ma non è questo quello che conta.
Un'altra cosa che mi capita spesso, è venire criticato per quello che vedo; sono un aperto sostenitore della bellezza di Via col Vento, non ci posso fare niente, mi piace quel film, sono perfino affascinato dal libro, che ho intenzione di leggere a breve. Ma la gente non capisce che una persona può avere gusti personali, no, non ci pensa minimamente. Perché tu, ominide X di sesso indistinto, non puoi avere un'opinione tutta tua, potresti essere additato come persona pensante e poi soppresso. Siamo forse nel 1600, che una persona non può affermare qualcosa senza rischiare la pelle? Cosa volete farmi, semi-accecarmi facendomi guardare il sole, come la chiesa fece con Galileo? Oppure aprire una moderna caccia a streghe e stregoni, magari pubblicando dei manifesti: -Punto 1) Chi afferma che Dio non è esiste verrà giustiziato. Punto 2) Colui a cui non piacciono le pasticcerie è considerato una stregone.- E così via...
Imbarazzante, molto imbarazzante; ho fatto esempi molto semplici, se non scemi, ma è da qui che parte tutto, dalle cose semplici. Come possiamo definirci moderni, aperti mentalmente, intelligenti, se non abbiamo neanche il coraggio di accettare le opinioni altrui? Non siamo capaci di accettare i gusti musicali di qualcuno, figuriamoci accettare delle idee. E non ho voluto parlare del caos che crea il calcio.
Definiscono l'essere umano un animale sociale. Ho qualcosina da ridire, meglio animale litigioso, mammifero insofferente, scimmia intollerante e incoerente: animale pronto ad uccidere per un'idea differente per poi predicare la fratellanza.

venerdì 12 novembre 2010

Nodo Termini

-C'era una volta, un percoso molto comodo per poter raggiungere la metropolitana romana; non era bello, non era pulitissimo, ma era molto funzionale e permettiva a migliaia di persone di raggiungere i treni con facilità. Un giorno, un malvagio architetto decise di interrompere tutto ciò! Con i suoi oscuri poteri si diresse alla stazione di termini, e sceso giù ai piani inferiori, con la sua oscura magia, stregò il fatato percorso, trasformandolo in uno stretto tugurio promiscuo-
Io me la immagino così. Non credo che nessun architetto sano di mente potrebbe creato un simile percoso nel pieno delle sue facoltà mentali. Se non siete mai stati a Termini, vi spiego cosa è successo.
Da circa 2 anni sono i corso i lavori per la costruzione di nuovi percorsi sotterranei per la metro, quindi è normale trovare dei cantieri in giro per Roma; ma non è altrettanto normale, che ci siano dei lavori ai percosi pedolani per raggiungere i treni!
-Cambia volto il nodo di scambio di Termini tra le due linee di metropolitana romane- , sì in peggio! Se prima bisognava fare 2 rampe di scale e massimo 200 metri, ora bisogna fare un percorso ad ostacoli di minimo 2 chilometri.
Ci sono due entrate, quella esterna e quella interna; io consiglio la prima, l'altra è un disastro. La prima, si accedere dall'esterno, fai una rampa di scale e ti ritrovi nella linea B. Fantastico, peccato che io voglia la linea A. Che fare? Si seguono le frecce arancioni, che ti portano a fare slalom tra le persone che aspettano il treno della linea B. Una cosa piacevolissima, soprattutto d'estate, quando ci sono i turisti che non sanno dove andare e si fermano in mezzo. Una volta superati questi poveracci che stanno aspettando il loro treno in pace, si fanno alcune rampe di scale e finalmente si arriva alla linea A.
Secondo percorso. Bellissimo direi. Perché tu, ominide che stai scendendo sotto terra per prendere la metropolitana, che fai vuoi solo scederle le scale? Entri a Termini, scendi le scale mobili, segui la segnaletica e scendi le benedette scale che conducono alla metro. Ahhh, che bello, scale in discesa, le adoro. Peccato che subito dopo ci siano 2 rampe di scale da salire. No, ma bravi, bravi! Se volevo tonificare i polpacci, andavo in palestra, non venivo in stazione a prendere la metro.
Ma tu, architetto dei miei stivali, tu che hai preso la laurea neanche nei Kellogs, bensì nei salamini Beretta, come ti è venuto in mente? Spiegami, perché hai invertito entrate e uscite? Perché hai riaperto il vecchio percorso anni 70? PERCHÉ? Non bastava chiudere il tratto che è sotto lavori e lasciare il vecchio percorso?
C'è da dire che ho fatto due polpacci da fare invidia ad un calciatore grazie a te.

mercoledì 10 novembre 2010

Massimo Decimo Meridio

-Massimo Decimo Meridio-
Non scherzo, il figlio di una mia cugina di chiama così, come Russel Crowe ne Il Gladiatore, quella burinata assurda. Ma non stiamo parlando dello squallore del film, bensì di questa nuova generazione di Kevin e Sharon, che a seconda del dialetto vengono storpiati nei peggio modi.
Chevine, Sciarone, Sciarne, ghevì. Fantastici.
Io mi sento molto coinvolto, il mio... è un nome da cariatide, non c'è niente da fare. Grazie al cielo il mio bisnonno non si chiamava Gavino, altrimenti a quest'ora sarei in un'aula di tribunale a fare causa ai miei. Io mi chiedo, tu neo-genitore hai mai provato a comprare quel libricino, che vendono anche alla posta: "COME CHIAMARE TUO FIGLIO, TUTTI I NOMI ITALIANI NORMALI IN ORDINE ALFABETICO" ?
Parliamo dei nomi composti? Marianna. Perché non Mariagiuseppinaelenafrancescamarta, già che ci siamo, complichiamole la vita per bene.
E verrà presa in giro, perché è così che funziona. Ma poi, perché aggiungere il suffisso Maria? Carlo Verdone in Viaggi di nozze non te lo ricordi? -Maria è 'nnome da presepio- Dagli retta, chiamare tua figlia Maria è un errore gravissimo.
Per restare nel campo dei nomi religiosi, in cima alla classifica dei nomi orrendi ci sono i nomi maschili seguiti da Maria! Davide Maria, Francesco Maria e così via. Un qualcosa che ti accapona la pelle in più strati, come le pieghe del carlino. Non pensi a quando tuo figlio firmerà qualcosa? Che si vergognerà come un cane bastonato a mettere quel malefico Maria finale? No, la gente non ci pensa! Secondo voi mia madre pensava quando mi ha chiamato Amerigo? Nessuna persona sana di mente chiamerebbe così un figlio alle porte del 2000, roba che l'Amerigo più giovane che conosco ha 50 anni per gamba! Quando ero bambino, l'unica cosa che volevo era chiamarmi in un altro modo; non ho mai trovato una targa col mio nome, un timbrino della Stamperia, quelli con le zampette ai lati; non ho mai trovato una collana, un bracciale, niente. Sono traumi infantili che te li porti dietro, a mo di catene dei fantasmi.
Ancora peggio erano le prese in giro, Vespucci. E c'è ancora gente convinta di essere simpatica: -Amerigo come Vespucci- Oddio che ridere, nessuno, guarda, nessuno nei miei 19 anni di vita me l'ha mai fatto notare, me ne accorgo solo ora.
Quindi, appello ai neo-genitori, ai futuri genitori, agli zii, ai parenti e robe varie:  METTETE UN NOME DECENTE AI VOSTRI FIGLI. Da cosa capite che è un nome decente? Innanzi tutto andate in cartoleria, chiedete se hanno i timbrini con i nomi e li guardate tutti, TUTTI, e ve li scrivete su un quadernino. Ecco quelli sono i nomi che potete scegliere per vostro figlio. Se volete un'altra conferma, andate in autogrill, cercate le targhe e i nomi che non sono presenti nell'espositore di targhe, verranno immediatamente eliminati dalla lista dei nomi dei timbrini; quelli che rimangono sono i nomi utilizzabili.

sabato 6 novembre 2010

Freddo e Malanni

Io firmerei un patto col diavolo, se solo esistesse. Non gli chiederei molto, no, una febbre stagionale, che magari cade il 14 ottobre di tutti gli anni. Un tipo di ciclo, che dura cinque giorni e si ripresenta dodici mesi dopo, ma invece di spurgare l'utero che non ho, mi spurga il naso. Ma no, a me toccano i malanni minori, quelli infidi e subodoli, che arrivano a luglio, usano il tuo corpo come una camera gestazionale, e a ottobre, precisi come una guardia svizzera, ZAM, ti attaccano con tutte le loro armi. Sono quei germi o virus, che prendono il tuo corpo per un'incubatrice, una piantagione di infezioni; e sono bastardi, bisogna dirlo, perché non ti fanno venire i febbroni da cavallo, no, ti vengono gli herpes! Tuoni e fulmini: Herpers, l'incubo dei limonatori incalliti. O il fastidio dei single, perché sì, sono zitello, non c'è niente da fare. Ma io dico, tu virus maledetto, tu germe malvagio, tu anticorpo fallace, perché non vai a rompere gli zebedei ai limonatori professionisti? Che gusto c'è a prendersela con i tipi come me? Che per farsi una pomiciata devono affittarsi una bocca meccanica. E dai! Un po' di giustizia.
Un altro malanno avvincente, è l'infiammazione delle narici; perchè non soffri abbastanza, non basta dover comprare una vagonata di fazzoletti, non basta soffiarsi il naso, non è abbastanza dover avere i riflessi pronti per tamponare le fuoriuscite...bisogna anche soffrire mentre si fa tutto ciò. Aggiungerei anche il colorito che assume il naso, che varia tra il rosso pompeiano e lo scarlatto, a seconda dell'infiammazione.
Il peggiore di tutti di tutti i malanni minori, però,
riguarda le mani. Le mani screpolate. Il mio incubo da decenni.  Per chi non lo sapesse, ovvero fortunati che non hanno le mani screpolate per 4 mesi      -e tra parentesi, vi odio dal profondo-       la screpolatura delle mani, consiste in un dolore lancinante nel dorso e nella lacerazione della pelle. Piacevole. Esite anche un rimedio a tutto ciò, le cremine alla glicerina, quelle che bruciano più dell'infezione, che ungono più della cucina cinese. Che poi non asciugano. No. Io ne ho provate tantissime, ce ne fosse una che si assorbe. Non hai più le mani, hai una truppa di lumache senza guscio, qualsiasi cosa tocchi, lasci la scia. Esistono quindi varie tecniche: mettersi la crema e lavare i palmi, applicarsela tramite fazzoletti intinti nel barattolo, mettere le mani sul caminetto e aspettare che rosolino. La fantasia non manca, soprattutta a chi ha altro da fare.
Odio l'inverno.
Perciò, caro Satana, Dear Evil, Cher Satan, ti faccio un'offerta, la mia anima, che tanto non uso, per avere un febbrone il 14 ottobre di tutti gli anni, ma non avere più problemi minori. Ci stai? Io ho pronta la penna, quando vuoi.

venerdì 5 novembre 2010

La signora Fletcher

Io adesso voglio una spiegazione logica.
Per quale arcano motivo, la sigla della signora Fletcher è così allegra? Perchè? Lei porta sfiga, c'è un morto al giorno, Cabot Cove aveva 200 abitanti, 198 sono morti per mano sua.
Che c'è di allegro? Un funerale per episodio. Va a trovare uno dei nipoti, ci scappa il morto, va al circo e salta fuori un intrigo internazionale che potrebbe distruggere la terra.
Che casseruola c'è di allegro? E lei, pur avendo assistito alla morte del marito, del migliore amico, delle fidanzate dei nipoti, delle amiche di vecchia data, di vecchi mentori, SORRIDE! Come se la morte prematura fosse per lei una cosa di tutti i giorni.
 -Ehy Jessica, dove vai?-
-ma da nessuna parte, un funerale di un ventenne-  Il tutto sorridendo.
Per non parlare della sigla d'apertura; tutto avvolto in una specie necrologio. Ha quel non so che di spettrale, quasi come un avvertimento, del genere: -Ricorda fratello devi morire-.
Ma lei, la nostra cara signora Fletcher, che fa cosa nella sigla? Piange? Si dispera?  Rileva le impronte digitali? No, va a pesca.
Tutta sorridente! Circondata dall'inquietante cornicetta, che secondo me è un presagio di morte; e quando la telecamera inquadra "She Wrote Murder"? Lei sorride e la sigla si fa più allegra. Chi non sorriderebbe? Lei scrisse omicidio. Ahahaha che ridere, potrei morire dalla risate, quasi quasi, mi metto un DVD dell'enigmista e me la rido.
Un'altra cosa avvincente, sono i nipoti. Ma quanto diamine scop...copulavano i tuoi fratelli e i tuoi cognati? Comprarsi un televisore no? Un libro, una settimana enigmistica, un preservativo, il salto della quaglia... Sai quante persone sarebbero in vita se non avessero mai incontrato i nipoti di Jessica Fletcher?
Migliaia! Il sovrappopolamento mondiale sarebbe una realtà.
Però, diciamolo, la nostra Fletcher può essere anche utile. Grazie a lei, quando guardo un bottone del pigiama, penso a quali modi potrei venire ucciso. È un riflesso condizionato ormai, vedo una bottiglia di chianti? Non penso al vino, no, penso a come potre venire assassinato con quella bottoglia da qualche parente.
Ma Jessy, un giro in Italia non te lo vorresti fare? C'è la nostra cara Mariastella Gelmini, Mariastar Gel, come direbbe la mitica Lucianina, che non vede l'ora di vederti. Sono disposto ad ospitarti, dormo per terra, ma vieni a trovare la nostra cara ministrA, vieni.

martedì 2 novembre 2010

Immondizia

Cari italiani, la smettete di buttare la spazzatura per strada? Vi risulta troppo difficile sputare quella dannata gomma in un cestino?
Non c'è niente da fare, noi italiani siamo dei maiali, abbiamo la malsana abitudine di buttare tutto a a terra; poi ci offendiamo se ci vengono a dire che siamo dei porci! Ma non saremo matti? C'è gente che butta il corredo di nozze già nel Tevere, e poi ci lamentiamo se ci sono rifiuti nelle acque italiane. Grazie al cazzo!
Per non parlare delle sigarette; Roma e un posacenere hanno poche differenze, soprattutto se è uno di quei posacenere con il Colosseo al centro.
Un'altra cosa in cui siamo maestri, è lo scarica barile: -Sono stati i turisti, sporcano sempre- Ma sporco di cosa, che sono più educati di noi, i turisti? Soprattutto i giapponesi, i giappi. Stavo in stazione, ad un uomo cade una moneta dalla tasca. Arriva il giappo; e cosa fa? Prende la moneta e cerca di seguire l'uomo per restituirgliela. Peccato che il tizio in questione non abbia compreso e si sia allontanato troppo.Infine, il giappo, rassegnato, si è intascato la monetina con somma tristezza. Roba che un italiano, non solo se la sarebbe intascata, avrebbe seguito in tizio nella speranza che fossero altre monetine caduche.
Noto sempre più spesso che sono i miei coetanei ad insudiciare le strade, chi con con sforzo, come i cretini che imbrattano muri e marciapiedi, chi con nonchalance, che sarebbe capace di buttare un pannolino sporco in un tombino,
Io però, vado contro corrente, sono uno di quelli che tenta, anche con violenza, di non far sputare le gomme da masticare in terra.
Prima o poi me l'attaccano in fronte.

lunedì 1 novembre 2010

La storia del Barattolo

L'avete mai letta la storia del barattolo? Quella del professore di filosofia che riempie un barattolo di maionese con delle palle da golf. Poi insoddisfatto che fa? La riempie di biglie, di sabbia e poi di due bevande. E come spiega tutto ciò? -Il barattolo è la vita, le palle da golf i nostri cari, le biglie il lavoro, la scuola, la macchina, Grey's Anatomy in prima visione; la sabbia è il resto, tutto ciò che ci circonda. Ah sì, infine ho versato il succo di ravanello perché c'è sempre posto per una bevuta con un amico-
Che racconto bellissimo...come un calcio nell'inguine! Ogni volta che mi imbatto in questa poltiglia di parole messe a casaccio mi viene da urlare. E ogni volta trovo l'emerito deficiente che annuisce con fare profondo, sussurrando quando sia profonda la storia.
Ma BASTA! Sono 10 anni che ci torcete i testicoli (o le ovaie) con questa storia, basta! Non ne posso più. È come un cancro, credi di averlo sconfitto e invece no, è di nuovo là, spunta fuori come i funghi. Ci voleva una storiella su un barattolo pieno di palle da golf, per farci capire che la vita è una sola e che dobbiamo amministrarla con giudizio? Non bastano i telegiornali con i quotidiani bombardamenti di incidenti, morti sul lavoro, morti in discoteca, morti di malattia e morti di catastrofi? Sicuri che sia una bella storia? No, perché mia nonna mi consiglia di vivere ogni volta che la vedo, eppure non ha una laurea e tanto meno utilizza delle metafore così banali.
Ma la cosa più avvincente, è il cambiamento della bevanda a seconda della versione. In una il professore versa due pinte di birra, forse la versione tedesca del. racconto; in un'altra 2 tazzine di caffè, versione palesemente italiana, visto che solo noi beviamo il caffè in tazzine minuscole; probabilmente esiste anche la versione per i ricchi, il barattolo di maionese, diventa un anfora romana da collezione, le palle da golf diventano smeraldi, le biglie diventano delle perle del Bengala, la sabbia diventa polvere d'oro e la bevanda degli amici diventa champagne.
Basta con questa storia, non è bella, è la semplice presunzione di un tizio, convinto di poter motivare dei ragazzi con una stupida metafora. Ma secondo te, se non mi motivano le notizie di decessi di adolescenti, mi può motivare un barattolo di Calvè?

mercoledì 27 ottobre 2010

Siamo proprio sicuri?



Eccomi qui, un italiano depresso e represso. Da notare che ho fatto anche la rima. Mi chiedo, ma sarò veramente italiano? Inizio ad avere dei forti dubbi. Sono alto, pallido come la morte e ho gli occhi chiari; non è proprio quel che si dice lo stereotipo di un italiano Doc, ma fin qui nessun niente di strano, se non fosse per le mie repulsioni.
Odio il caffè, non c'è niente da fare, odio quella brodaglia marroncina e amara che quasi tutti prendono di prima, seconda e tarda mattina, dopo pranzo, a merenda, prima di andare a dormire e post-coito. 
Sono ateo, non sopporto le chiese, detesto il Papa e i papalini, vorrei che piazzassero una bomba al gas nervino nel vaticano e abolire ogni forma di rituale religioso. Inoltre sono anche in procinto di sbazzettarmi.
Detesto le superstizioni, con tutto me stesso, aborro ogni forma di credenza popolare e scruto con curiosità e superiorità le vecchiette che si buttano il sale alle spalle.
Penso che le fiction italiani siano delle deiezioni su pellicola e sono del parere che Lucio Battisti sia stato un mentecatto sfiatato e senza il minimo talento.
Ma fin qui, c'è ancora qualche barlume di speranza per confermare la mia italianità. Un barlume mai acceso direi: il calcio. Quella cosa che tiene unita l'italia, altro che Cavour e Vittorio Emanuele II, il pallone tiene insieme i cocci di questo paese...peccato che mi disgusti. Mi provoca nausea e ulcere varie.
Non ho mai capito perché il calcio unisca magicamente l'Italia. Il popolo italiano diventa magicamente patriottici durante i mondiali, tutti fratelli. Quando, fino ad un minuto prima, il nord definiva terroni quelli del sud-italia, il meridione dava dei polentoni ai milanesi e il centro sfotteva entrambi.
Infine una cosa che unisce tutti quanti, la lingua italiana. La lingua italiana, sì, quella che viene storpiata giornalmente dall'italiano medio, quella poveraccia che viene uccisa di anno in anno da scrittori come Moccia.
Io mi sforzo di non storpiarla, e ciò mi rende meno italiano secondo i canoni.
Siamo proprio sicuri? Sono io che vengo da Marte o sono gli altri che sono strani? 

lunedì 25 ottobre 2010

Donne e uomini al bagno.

È un incubo, un vero è proprio inferno. Vai al bagno, sei convinto di aver lasciato tutto lindo e pinto e TRAAA, arriva l'urlo d'odio, il grido di terrore da parte delle portatrici di doppio cromosoma X. E tu stai lì, pensando a cosa avrai mai fatto, se per caso ti sei dimenticato di rimettere il dentifricio nel porta spazzolini, o se la tavoletta sia disgraziatamente ancora alzata. Niente di tutto ciò, solo dei semplici capelli. La mia reazione è sempre la stessa: tachicardia e rischio d'infarto. Arrivo in bagno, che tra l'altro brilla, e mi indicano due miseri capelli sul bordo lavandino, che neanche una lince avrebbe mai notato.
-Hai lasciato sporco il bagno- E tu stai lì, con gli occhi sgranati alla ricerca dello sporco, a volte anche con la lente d'ingrandimento. Dopo un po' di scena, finalmente ti indicano dove è lo sporco, lì, su un angolino di lavandino, mezzo centimetro di capello.
Ma dico, ma hai proprio il bisogno di gridare come un'ossessa per un capello? Hai il bisogno intrinseco di litigare? Dimmelo, facciamo prima.
C'è da dire però, che noi maschi siamo un disastro in bagno. Io mi reputo una persona civile, per non fare torti a nessuno, chiudo definitivamente il water, in modo da lasciare anche quell'alone di mistero: -chi mai è stato qui? Un uomo, una donna, un bambino? chi chi?-
Trovo davvero incivile, infatti, lasciare sia la tavoletta abbassata che alzata. Le donne blaterano sempre su come deve essere abbassata perché è più comoda, i maschi sparlano su come deve essere invece alzata per lo stesso medesimo, identico, inutile motivo. La comodità. Ma la comodità di cosa? Sono quanti, 2 secondi di sforzo per abbassare o alzare una tavoletta?
Io ho trovato la soluzione: chiudo definitivamente, così nessuno si lamenta. E poi, il water aperto, è brutto da vedere.
Una cosa che invece fa avvelenare noi maschi, sono i tempi di attesa. Donne che stanno ore e ore nel bagno  a truccarsi, ritruccarsi, pettinarsi e robe varie. Fin qui, che cosa c'è di male? C'è di male che quando noi andiamo al bagno, abbiamo il limite massimo di 10 minuti, dopo di che scattano le lamentele. Perché? Io non capisco, è un mistero, avrò il diritto di starci quanto mi pare no?
Un'altra cosa avvincente, sono le docce. Io non riesco, credo sia un qualcosa nel mio DNA, a farmi una doccia senza inondare il bagno; non lo faccio di proposito, sia chiaro! Da qui si vede che c'è un qualcosa di fondo che non va: gli uomini inizieranno a lamentarsi per il troppo calore all'interno del bagno -grazie al cazzo, mi sono fatto una doccia calda, è normale no?- le donne per il pantano.
Io mi chiedo, perché? Perché non contiamo fino a 10 e proviamo a rilassarci? Invece di inveire contro chi è stato al bagno, troviamo un compromesso. Entrambi ci adoperiamo per chiudere il water, in modo di non fare un torto a nessuno. Io, e chi come me, ci adoperiamo ad asciugare il pantano post-doccia e voi, cercate di stare il meno possibile in bagno. Infine, il dentifricio sforziamoci di premerlo dal basso e i capelli togliamoli prima di uscire. Vi sembra una cosa troppo difficile?

domenica 24 ottobre 2010

A'more terno

Di adolescenti che credono nell'amore eterno il mondo ne è pieno, stracolmo. Un po' come gli umani testicoliformi.  Capita spesso di trovare dei sobri murales con dichiarazioni d'amore. Strappa lacrime? No, rigurgita bile.
-Cicci e Frufri, per sempre-
-Puzzolina ti amerò per sempre- O il peggiore di tutti, quello che istiga all'omicidio di massa: -Anto e Prisci forever-
Ma forever di cosa, che non sai neanche cosa significa e neanche in che lingua è. E sono sempre l'italiano e l'inglese a rimetterci, mai il francese o il tedesco, o addirittura l'armeno. Si trovano molto frequentemente, infatti, delle storipiature allucinanti, che neanche una bomba di LSD potrebbe provocare:
-Ti ammero per semppre sei la more dela mia vita tamo-
RRRRRRR...
         ...non so mai se piangere per il livello scadente dei miei coetanei o ridere. La maggior parte delle volte, propendo per la seconda opzione, anche perché dovrei piangere due laghi di Bracciano solo per gli errori che si trovano nei luoghi pubblici. Non pretendo un livello alto, che neanche io lontanamente sfioro, ma un livello medio. Capisco che sei giovane, pensi con i genitali e ragioni con gli ormoni, ma  surprise, anche io sono giovane, eppure riesco a capire come accentare una parola e riesco perfino a capire che l'amore eterno non esiste. E poi, a 17 anni, come puoi credere all'amore sempiterno? È una cosa inconcebile sotto ogni punto di vista. Ognuno ha le sue convinzioni...però, quando a credere che esista l'amore eterno, sia un adolescente che è oro olimpico di rotolamento da un letto all'altro, c'è qualcosina che non torna. Perché è così, non sono quelli un po' sfigati come il sottoscritto, a credere nell'infinitezza dell'amore, no, sono quelli che copulano minimo 21 volte a settimana, con altrettanti patners. Viva la coerenza.
Costa così tanto essere sinceri? -Adesso ti amo, forse tra una settimana mi farai schifo.-
Oppure un po' di coerenza, che non guasta mai: invece di scrivere per sempre, o forever, usate l'ingegno: Io e Te finché dura.

sabato 23 ottobre 2010

Amici Deficienti

Vi è mai capitato di avere amici deficienti? Di quelli che hanno il terrore a dirti le cose, che inventano scuse su scuse, per una loro ipotetica convinzione, che noi possiamo uscirne feriti... quando magari a te neanche interessa quello che vogliono dirti. Insomma, quelli che piuttosto che dirti le cose come stanno si caverebbero un occhio. Guarda, magari ci trovi una chiave dentro, come in Saw; sai che chiave è? Quella della tua scatola cranica. Sì, quella, proprio lei, quella che fa accedere al tuo cervello. Usala e buttalo, che tanto non ti serve visto come lo utilizzi.
Situazione tipo. Siete voi due, magari state a casa a catsegiuar e tu inizi a disegnare. Una roba oscena se non sei capace. E quando chiedi un'opinione sincera al tuo amico, scatta la reazione. -No, ma è bellissimo, dovresti continuare, sei proprio portato. Che cos'è uno scimpanzè albino?-  Quando in realtà era Jodie Foster ne Il silenzio degli innocenti. Ma brutta testa di fattezze falliche, che ti costa dire con un po' di tatto: -Mi dispiace dirlo, ma non sei molto portato-
Ahhhhh, quanto godrei in una risposta sincera una volta tanto. Un orgasmo improvviso di sincerità.
O ancor peggio, quando si arrampicano sugli specchi.
Seconda situazione. Gara di poesie del liceo, la classe è obligata a partecipare. La tua poesia è piena di errori, rime assurde (Cavolfiore/cuore) e magari tratta della tematica della morte. Arriva l'amico deficiente, legge la poesia ignorando che sia la tua e fa: -Che merda questa roba, ma chi 'ha scritta?- E tu, con fare molto delicato alzi la manina. Ed è qui, che si capisce la deficienza del suddetto amico. Ci sono 3 tipi di risposte, ma solo una è quella giusta.

La risposta A: -E, sarà anche scritta con in piedi, ma è molto profonda. Vuoi farlo di mestiere?-

La risposta B: -Oh, ma è bellissima, l'ho confusa con quella accanto, non parlavo della tua ovviamente. Sei bravissimo-

La risposta C: -L'hai scritta tu? Bella schifezza-

Nei primi due casi, si può assistere al cosiddetto Amico dementis et ipocritum, nel terzo caso, se siete fortunati ovviamente, si assite all'amico sincero, quello che le cose te le dice in faccia, e sia chiaro, lo fa per voi! Un amico sincero è un dono, tenetevelo stretto, che non vi ricapiterà spesso.
Ma le categorie di amici deficienti non finiscono qua, no, troppo facile; ci sono quelli che si autoconvincono che a noi piacciano.
-AntonLuca, i-io sono inna-mo-morata di Giuseppaldo, mi spiace dirtelo così, so che tu mi vieni dietro, ma la realtà è questa. Perdonami ti prego.-
E magari tu stai tutto tranquillo a sorseggiare una bibita pensando a Romualda, o Romualdo, a seconda dei gusti, e questi cercano di consolarti:
-Magari, in un'altra vita, io e te....forse...chissà...probabilmente, nessuno può saperlo...- Con quelle frasi da film di serie zeta, inconcluse e piene di pause.
Ma magari cosa? Non mi sei mai piaciuta, sei forse la Mediolanum che tutto gira intorno a te? Per rimanere nel gergo bancario, sicura di aver messo il sale nella zucca?
Ed infine, gli amici che pretendono che tu gli dica una stronzata. Ecco, io non li sopporto, li strangolerei a morte, finirei in galera contento.
-Oh, mio Dio, sono ingrassato, sto mettendo su una panza. Sembro un cocomero vero?- Te lo domandano facendo quella faccia da trote bastonate, cercando conforto e contraddizione. In questi casi cerco sempre di essere fiscale come una tassa: -Sì, hai preso 5 chili e si notano tutti. Anche lì guarda, ti sta venendo una pappagorgia...-
E loro ti guardano male e negano. Neghi? Cosa ti neghi, che stai lievitando come un ciambellone in forno. Prima mi dici che sei grasso, poi vuoi che io ti dica che sei magro. Ma fatti curare, te e le tue tecniche subdole di autocommiserazione.



venerdì 22 ottobre 2010

La seconda C: La chiesa

-La chiesa potrebbe fare molto di più per attirare la gente.-
Sì, potrebbe implodere. Sai quanti curiosi verrebbero a vedere lo spettacolo? Io mi piazzerei in prima fila.
Oppure adottiamo un altro metodo, gas nervino. Ci sono migliaia di opere d'arte sparse nelle chiese, non possiamo distruggerle. Meglio preservare l'arte, una delle poche cose belle che ci rimane.
Probabilmente il  mio odio per la chiesa è infondato, mi baso su dei fatti storici irrilevanti: caccia alle streghe, torture, indulgenze, papi sovrani, pedofilia, violenza, guerre inutili, tesori vaticani e cosucce simili. Però, ovviamente non faccio testo, sono un ateo in una famiglia di cerebrolesi, è normale che il mio odio si sia perfino amplificato nel tempo.
Tutto è iniziato quando avevo circa 13 anni; non volevo fare la cresima, così, non volevo farmi toccare da un vescovo, non volevo tantomeno vestirmi come un pinguino e  parte di quella cerchia di eliter. Cavaliere di Cristo, così al catechismo descrivevano il cresimato.
Anni prima avrei detto che non avrei fatto la cresima per paura di essere bruciato dalla cenere...ehhhh, non ero proprio quel che si dice un bambino diffidente, per niente guarda, ero estremamente diffidente! Un asociale, sospettoso perfino degli insetti un po' troppo grandi: -e se fossero delle cimici di spie di un paese che non so pronunciare? -. Un caso disperato, direbbero molti esorcisti.
Dodici o tredici anni. Ero lì, ancora me lo ricordo, in cucina, seduto su una sedia a piangere: -Mamma, non la voglia fare la cresima-. Chissà cosa diamine mi diceva la testa all'epoca, non volevo fare la cresima, forse il mio lato incoscio era già a conoscenza del mio ateismo radicato, ma la parte coscente non ne sapeva nulla. Dopo qualche decina di minuti di pianto, mia madre accettò le miei idee e non mi cresimai.

-CHE COSA CAZZO NE CAPISCI  TU? CRESIMATI!-

Queste furono le dolci parole di una mia zia, che cara che fu! Mi venne subito da pensare, la mia famiglia non è mai andata in chiesa eppure, battesimo, cresima e matrimonio vanno obbligatoriamente celebrati! Ero solo un bambino, non potevo capire i complicati schemi della mente umana:

Chiesa = Noia mortale che conduce alla salvezza dell'anima    


Battesimo = Addio al limbo dei bambini, prenotazione biglietto Terra-Paradiso    


Comunione = Possibilità di umiliare il proprio figlio con un vestito da pinguino; conferma della prenotazione biglietto Terra-Paradiso


Cresima = Spendere migliaia di euro (all'epoca milioni di lire) per ammettere tuo figlio in paradiso definitivamente quindi, Saldo del debito con l'Onnipotente per l'acquisto di un biglietto di sola andata in Paradiso.

E fu così che non presi una lira, nessun regalo, solo commenti sprezzanti da parenti di cui ancora ignoro l'identità. E sapete una cosa, sono orgoglioso, orgoglioso di non aver preso parte a quella setta di malati di mente, sono orgoglioso di non aver preso un centesimo, sono orgoglioso di essere andato contro tutti!
Eppure, la mia conversione, risale a poco fa, al 2008 per essere precisi. Anno delle rivelazioni. C'è chi ha la chiamata da un presunto Dio, io ho avuto la conferma alle mie domande: Dio non esiste, la chiesa è un nome grazioso per una setta di criminali organizzati e la madonna non era vergine. Ripensandoci,  non ho mai creduto alla presunta verginità della Madonna; per colpa di mia sorella, santa ragazza. Mi spiega da quando ho 8 anni l'anatomia femminile in tutti i suoi dettagli, anche quelli raccapriccianti per noi maschi come la discesa del ciclo, l'uso corretto degli assorbenti e il muco in gravidanza. Adoro questa donna, senza peli sulla lingua, diretta, che non si vergogna della propria sessualità...anche se, avrebbe dovuto andarci cauta: spiegare ad un bambino tutte queste cose non è proprio il massimo.
E dopo tutto ciò, come puoi credere alla verginità della Madonna? A meno che non è stata inseminata artificialmente, è impossibile che sia rimasta vergine! E poi, è una qualità avere un lembo di pelle inutile ancora integro all'interno della vagina? Mistero della fede.

La prima C: Il calcio

No, ma parliamone: per un maschio guardare il calcio è fondamentale come l’acqua. Io ho sempre odiato il calcio, per questo sono stato sempre, e dico sempre etichettato! La più classica era: -ma sei gay?-
Ma porco bovino, ma ti rendi conto di cosa stai guardando?
Cosa c’è di fantastico in un gioco dove dei tizi scosciati rincorrono una palla sudando come maiali, sfidando altrettanti uomini sudati? Cioè, se fossi stato gay a quest’ora avrei come voi montagne di album di figurine nel mio scatolone dei ricordi.
Qui c’è qualcosa che non va,  uomini sudati che rincorrono altri uomini sudati. Non sarà per questo che non trovo interessante tale sport? Non sarà che preferisco guardami la scosciatura femminile, magari in minigonna, piuttosto di un tizio sudato in pantaloncini che rincorre una palla?
Ma parliamo dei giochi che da piccolo evitavo come la peste, il fantacalcio...cosa c’è di interessante? Papponi di calciatori; ma solo a me sembra che ci sia qualcosa che non va? Mi ricordo ancora le noiose conversazioni dei miei compagni delle medie: -e se facessimo una squadra formata da tizio, più caio più quello novo brasiliano?-
Un qualcosa di assurdo...
Un’altra cosa che ho notato negli altri possessori di cromosoma Y è la passione infondata per i mondiali. Ho amici che non seguono il calcio, mai, eppure, appena sentono la parola “mondiale” si fomentano come un gatto in calore, diventando degli esperti di sport, quando fino a due minuti prima lo snobbavano; dove è finita la coerenza? Se TU persona sana di mente odi una cosa, non sarà mettendomela in mondovisione a farti cambiare idea, ma cazzo, vai tutto il giorno dicendo di odiare il calcio e poi ti prendi una birra, ti metti sul divano e ti guardi la partita? Ma dico, sei matto? E no, non propinatemi la teoria del “il patriottismo prima di tutto”, perché potrei elencarvi una lista che non finisce più delle cose che vi rendono patriottici come un armenindoiraqeno in procinto di farsi esplodere davanti al Colosseo.
Volete essere patriottici? Iniziate a non inquinare, che vi costa buttare una cartaccia nel cestino?
Un’altra cosa che non mi va giù, sono gli stipendi dei calciatori. Tu brutto australopiteco vagamente evoluto per saper usare la ceretta alle gambe - sì perché i calciatori possono depilarsi e passare comunque per eterosessuali – non sai neanche coniugare due, dico due maledetti verbi e prendi milioni di euro per calciare una stramaledettissima palla? Ma io te la ficco in gola la palla! Impara a parlare prima di presentarti in televisione e confondere il condizionale con il congiuntivo! Ah no, molti di loro non conoscono neanche la differenza tra l’uno e l’altro. Verbi, questi sconosciuti.
Penso però di avere una deficienza io, forse il mio cromosoma Y è stato privato di una stanghetta, quella in alto a sinistra, con la parola "CALCIO" marchiata a fuoco. C'è a chi non scendono i testicoli, be', a me, a me non è scesa la passione per il calcio.