Luciana Littizzetto Vol.1 ~ Siamo proprio sicuri?

martedì 18 gennaio 2011

Luciana Littizzetto Vol.1

È lei. La mia musa, la mia futura vittima di rapimento per amore. Lei, Luciana Littizzetto.


[...] Lei fa parte della categoria -belli venuti male-. Non so se avete presente. Sono quelli che teoricamente avrebbero tutte le carte in regola per essere dei gran fighi. Occhi azzurri, capelli biondi, magri, alti...
Però, non si sa come, sono dei cessi. Una robetta in più, una cosetta in meno e trac. La spietata slot machine della vita, per colpa di un dettaglio, non ha fatto jack pot. Gira che ti rigira ha toppato. Ha mischiato male gli addendi e il conto non torna. Deludente... 
Perché io valgo, La principessa sul pisello. Luciana Littizzetto.

Adesso piange. La balenga. Quanto cervello sprecato...Allo spiedo li farei, con le patatine tonde...lei e suo marito, quel plantigrado. Hanno chiamato il figlio Leone e adesso che fa la prima elementare piangono perché gli fanno tutto il giorno grrr grrr. Ma pensa. Lunedì giocando agli esploratori l'hanno anche catturato e chiuso nel gabinetto. E adesso piangono tutti. Mamma, papà e figlio re della foresta.
Siccome non posso sempre farmi i fatti miei, vi chiedo un piacere. Personale. Cari bandolieri stanchi e care Lady Marian. Quando decidete di unire l'utero al dilettevole, mi fate un pochino di attenzione? Potete mica chiamare la vostra creatura con un nome decente? Non che Leone sia brutto, ma è più da papa che da scolaro di prima elementare. Io penso che il primo vero atto di responsabilità dei genitori nei confronti del figlio sia la scelta del nome. Non del nido, dalla culla o del ciripà. Vi prego: non infierite. La vità è già così complicata. Non mi dite che quello che avete appioppato al pupo è semplicemente il nome del nonno materno. Non è affatto una giustificazione. Se il povero nonno ha già avuto la sfiga di chiamarsi Sulpicio, perché vogliamo continuare a far soffrire il nipote? Il mio amico Stefano di Roma ha chiamato il figlio Manfredi Galeazzo. Che non fa rima con niente. E la sorellina? Erbaluce. Almeno fossero di Caluso. 
Ma ci sono anche i genitori temerari. Che azzardano il nome storico o mitologico. Bravi. E se poi vostro figlio che avete battezzato Marcantonio vien su una mezza sega? A chi deve dire grazie? A voi due che vi chiamate Franca e Piero. Deficienti. E quelli che danno il nome della ricorrenza? Mia zia è nata a Natale e l'han chiamata Natalina. Se fosse nata a Pasqua l'avrebbero chiamata Pasqualina. Ma se fosse venuto al mondo il giorno dei morti come l'avrebbero chiamata? Mortisia o Mortalì?
Vorrei inventare una legge che permetta ai figli, raggiunta l'età della ragione, di cambiare il nome ai genitori. Così chi è stata chiamata Savana ribattezzerà sua madre Calcutta e saranno pari. Ma è inutile sognare. Qui in Italia sono anni che chiamiamo un prosciutto Gran Biscotto e nessuno fa una piega.


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