Indicazioni stradali ~ Siamo proprio sicuri?

martedì 24 aprile 2012

Indicazioni stradali

Abbiamo preso strade diverse.
Comincia, anzi finisce, tutto così. Ci siamo mai soffermati un attimo su questa frase? Abbiamo preso, voce del verbo prendere, trapassato prossimo, prima persona plurale; strade, nome comune di cosa, femminile, plurale; diverse, aggettivo qualitativo. No, non era qui che volevo arrivare.
Abbiamo preso strade diverse. Ok, strade, non direzioni; sono pienamente convinto dell'esistenza della strada a "treccia". E che d'è sta strada a treccia? Semplice, uno prende due strade differenti, diverse, o come diamine vi pare, ma trova dei punti di contatto con l'altra strada percorsa da una persona x. E questo semplifica le cose, ma vanifica al tempo stesso il modo di dire! Perché significa che due persone, per un motivo, o per un altro, si sono allontanate, ma non hanno smesso di sentirsi, di volersi bene, di incontrarsi ogni tanto. È un po' come le magnifiche strade di Roma - uso magnifiche per non utilizzare di merda - iniziano a doppia corsia in entrambi i versi, e poi magnificamente diventano un bivio a senso unico, con una sola ed unica corsia, per poi ricongiungersi chilometri dopo. È anche un modo per raccontarsi sempre cose nuove, per quanto all'inizio possa sembrare dura. Insomma, non è poi una cosa così negativa, questo voglio dire.
Poi ci sono le strade che si incontrano una volta sola, e poi spariscono nel nulla. Ed a volte è un bene...
E no, non sono strade parallele, sono incroci! Può esistere il caso di una strada ricurva che fa un'inversione ad U e rincontra la tua strada, ma prima o poi sparirà, creando tanto traffico, difficile anche da smaltire superato il punto di unione.
Ecco, tu sei un incrocio, di quelli complicati, con 4 semafori, 8 corsie e mezzo, un cane bloccato al centro che non riesce a tornare sul marciapiede; un ingorgo stradale descritto solo nei peggiori incubi di un vigile urbano Newyorkese. Solo che io sono a piedi, mentre tu sei in macchina, mi chiedi se voglio uno strappo, ti rispondo di no, e questo perché non voglio ficcarmi nel caos del traffico nell'ora di punta.
Il caos è il tuo cervello, bacato con tanto di verme, e tu sei un incrocio con inversione ad U, ma io continuo per la mia strada, sul marciapiede, perché di caos ne ho già tanto di mio, e tu, cara mia, sei solo un problema che non ho più voglia di ascoltare.
Trent'anni e non sentirli...già.
Vent'anni e sentirli tutti, e rendersi conto di avere molto più sale in zucca di te, che nel cervello hai la segatura.
Detto ciò, se davvero hai intenzione di riprendere i rapporti con me, bé, scordatelo, dimenticatelo, elimina questo pensiero dalla tua mente, cercati qualcun'altro da confondere con le tue paturnie mentali.
"No, non scherzare, mi disturba"
"No, mi hai deluso perché non hai fatto ciò che io volevo"
"No, ti prego, smettila"
"No, sei volgare"
Mavv'a cagare principessina de 'sto cazzo!
Uhh, sono stato volgare, mi vergogno talmente tanto che ti indico io la strada per andare a fanculo.

Magari dovrei dare una spiegazione a tutto ciò.
Ex-amica di trentanni + Seri problemi mentali che a quanto pare faccio scaturire sempre io, con la mia omosessualità molesta, ma che dovrei sbandierare in pubblico (citando le parole "Dovresti vestirti da gay"), con la mia malsana voglia di fare quello che voglio senza avere una moglie non voluta + professare la nostra profonda amicizia e continuare a lasciare sorpresine indigeste = Io non voglio avere niente a che fare con te.

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